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Quasi 200 persone sono “ibernate” in attesa di essere resuscitate

Sin dagli anni ’70 del secolo scorso l’organizzazione senza scopo di lucro “Alcor Life Extension Foundation” accoglie nei propri stabilimenti di criopreservazione i corpi (o i cervelli) delle persone che sperano di essere resuscitate grazie ai progressi scientifici. L’intera procedura viene additata come “pseudoscienza” da molti esperti, ma ci sono anche scienziati che credono che in futuro sarà possibile far tornare in vita i defunti.
A cura di Andrea Centini
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A meno di grossolani errori sanitari, come talvolta sono capitati, quando un medico dichiara il decesso di una persona c'è ben poco da fare: si è morti e non si torna indietro. Ad oggi, infatti, al netto delle credenze religiose nessun uomo è mai resuscitato dopo essere deceduto. Ma la scienza, si sa, fa passi da gigante, dunque alcuni scienziati sono possibilisti sul fatto che in futuro possa essere trovato un modo per riaccendere la "scintilla della vita" in chi è già trapassato, come dimostra il documento “Scientists' Open Letter on Cryonics” firmato da illustri studiosi. In molti, naturalmente, annoverano l'intera questione sotto la voce “pseudoscienza”, per non dire peggio. Ma c'è anche chi ha deciso di passare all'azione e conservare i corpi dei (ricchi) estinti, in attesa che la scienza faccia il suo corso.

Si tratta della Alcor Life Extension Foundation, un'organizzazione senza scopo di lucro che ha la sua sede a Scottsdale, una città di 255mila anime nella Contea di Maricopa, in Arizona. Sin dall'inizio degli anni '70 i fondatori hanno iniziato a criopreservare i corpi interi o il solo cervello di persone abbienti, che hanno deciso di affidare i propri resti alla “scienza” nella speranza che un giorno possano essere resuscitati. Tutto ruota attorno alla crionica o criopreservazione, una tecnica attraverso la quale è possibile conservare gli organi e i tessuti – di uomini e animali – a bassissime temperature, sotto lo zero.

Per accedere ai servizi di Alcor Life Extension Foundation bisogna versare 200mila dollari per la conservazione dell'intero corpo o 80mila dollari per il cervello o la testa. Ad oggi sono 181 le persone che hanno lasciato i propri resti nelle mani dell'organizzazione, che li preserva in appositi stabilimenti. I membri della Alcor, quando si avvicinano al trapasso, vengono raggiunti da una squadra che prepara i corpi non appena il medico dichiara il decesso. Il cadavere viene messo in una vasca piena di ghiaccio per essere stabilizzato e il sangue viene sostituito da una soluzione che ha lo scopo di preservare i tessuti. La circolazione e anche la respirazione vengono ripristinate artificialmente, con l'intera procedura che viene perfezionata una volta raggiunti gli stabilimenti di Alcor. L'organizzazione stessa suggerisce ai propri membri di trovare riposo nei pressi di Scottsdale negli ultimi giorni della propria vita, così da permettere un trasferimento più rapido e “conservativo”.

Sebbene la maggior parte dei corpi criopreservati sia di cittadini statunitensi, si sono rivolti alla Alcor anche diverse persone provenienti dall'Asia e dall'Europa. Il corpo più antico crioconservato appartiene a un professore dell'Università della California, morto nel lontano 1967 a causa di un cancro ai reni. Fra gli “ospiti” della struttura anche l'ex giocatore e allenatore di baseball Ted Williams, vera e propria leggenda dei Boston Red Sox. Tra i membri di Alcor figurerebbe anche l'imprenditore tedesco naturalizzato americano Peter Thiel, co-fondatore di PayPal. L'organizzazione è finita spesso al centro di aspre polemiche, ma chi la dirige è fermamente convinto che un giorno si riuscirà davvero a resuscitare i morti; nel frattempo il numero di “membri” continua a crescere.

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