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Quando abbiamo iniziato a credere, sbagliando, che i vaccini provocano l’autismo

La bufala che ha portato molte persone a credere che a provocare l’autismo siano i vaccini continua a circolare, eppure da tempo lo studio che l’ha originata è stato ritirato e il medico responsabile è stato radiato dall’Ordine: tutto questo ha scatenato una grave epidemia di morbillo in questi ultimi due anni.
A cura di Zeina Ayache
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Era il 28 febbraio del 1998 quando sulla prestigiosa rivista The Lancet è stato pubblicato lo studio che ha dato il via alla più grande bufala scientifica di sempre: quella secondo cui i vaccini provocano l'autismo. Lo studio è ancora disponile online coperto da un'evidente scritta “RETRACTED”: è stato infatti poi ritirato e considerato una FRODE SCIENTIFICA. E non solo. Il medico a capo di questo studio è stato radiato dall'Ordine dei Medici. Ma cosa è successo davvero?

Lo studio. Iniziamo con il dire che lo studio, firmato dal medico Andrew Wakefield, è stato effettuato su 12 bambini che si trovavano nel reparto di gastroenterologia pediatrica con una storia di sviluppo normale fino alla comparsa di alcuni sintomi quali la perdita di competenze acquisite, la comprensione del linguaggio, diarrea e dolori addominali. I bambini sono stati sottoposti a valutazione gastroenterologica, neurologica e di sviluppo oltre a biopsia, risonanza magnetica ed elettroencefalografia.

I (NON) risultati dello studio-bufala. Dai dati raccolti su 12 bambini, è emerso che i sintomi comportamentali di otto di loro erano da associarsi alla vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia (trivalente), al morbillo stesso (un caso) e all'otite (1 caso). Tutti e 12 mostravano anomalie intestinali e le analisi hanno evidenziato una infiammazione cronica al colon in 11 bambini e iperplasia linfoide in sette. I disturbi comportamentali ‘diagnosticati' erano autismo (per 9 bambini), psicosi degenerativa (uno) e possibile encefalite post-vaccinale (due). Si è scoperto solo poi che i dati che avevano  portato a questi risultati erano stati in realtà manipolati per ottenere la risposta che i ricercatori volevano trovare: e cioè che il vaccino trivalente di allora provocava autismo.

Conclusioni dello studio-bufala. A conclusione dello studio, gli scienziati hanno infatti fatto sapere di avere “identificato un'associazione tra la malattia gastrointestinale e la regressione dello sviluppo generalmente attribuibile a fattori ambientali scatenanti”.

La fine di una bufala. Solo nel 2004 e nel 2010 si riuscì a far ritirare lo studio. Il merito va a Brian Deer, giornalista, grazie al quale Wakefield è stato radiato dall'Ordine dei Medici.

Perché inventarsi una simile bufala? Wakefield si era da tempo schierato contro il vaccino trivalente e aveva addirittura registrato un brevetto per un nuovo vaccino contro il morbillo che, caso strano, non avrebbe provocato l'autismo: ripetiamo, i dati del suo studio erano infatti stati modificati ad arte per giungere alle conclusioni utili all'ex medico.

Insomma, sono passati 20 anni dalla bufala scientifica più imponente, ma ancora oggi c'è chi non riesce a smettere di crederci per quanto anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità abbia più volte ribadito che non esiste nessuno studio e nessuna evidenza utile a dimostrare una correlazione tra il vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite, rosolia) e l'autismo.

Oggi stiamo pagando un caro prezzo. La bufala che collega i vaccini all'autismo fino ad oggi ha portato ad un gravissimo calo di copertura vaccinale che, insieme alle interruzioni della fornitura dei vaccini stessi e ad un'insufficiente continua copertura vaccinale, si è tradotto in un incremento del 400% di casi di morbillo in Europa solo nel 2017, dato questo che sale al 600% per quanto riguarda il nostro Paese. Forse è giunto il momento di ‘arrendersi' all'idea che i vaccini non provocano l'autismo.

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