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Covid 19

Quali sono le più comuni patologie preesistenti nei pazienti deceduti per COVID in Italia

Analizzando statisticamente le cartelle cliniche di oltre cinquemila pazienti deceduti in Italia per infezione da coronavirus SARS-CoV-2, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha stilato un elenco con le patologie preesistenti più diffuse. Il numero medio di comorbilità in questo campione era di 3,5.
A cura di Andrea Centini
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Tra le caratteristiche peculiari dell'infezione da coronavirus SARS-CoV-2 vi sono l'ampio ventaglio di sintomi e la variabilità con cui essa colpisce: può essere infatti totalmente asintomatica, lieve, moderata, come una pesante influenza o talmente severa da richiedere il ricovero in ospedale per le complicazioni, potenzialmente fatali. Non sono ancora chiare le ragioni per cui alcuni soggetti giovani e perfettamente in salute possano perdere la vita per la malattia e altri non manifestino nemmeno un colpo di tosse, tuttavia sono noti diversi fattori di rischio che catalizzano le probabilità di un'infezione grave. Fra esse ci sono l'età avanzata (soprattutto se maschi), l'obesità e la presenza di patologie preesistenti, le cosiddette comorbilità o comorbidità. Vari studi hanno rilevato che più a rischio sono le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2.

Grazie a una nuova indagine statistica condotta dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall'analisi delle cartelle cliniche di oltre cinquemila pazienti deceduti in Italia per COVID-19 è stato stilato un elenco con le comorbilità più diffuse, diagnosticate prima della positività al tampone rino-faringeo. La più comune era l'ipertensione arteriosa, rilevata nel 65,7 percento del campione (3.317 pazienti, 1.339 donne e 1.978 uomini); al secondo posto figurava il diabete mellito di tipo-2, rilevato nel 29,3 percento del campione (1.480 pazienti, 532 donne e 948 uomini); al terzo la cardiopatia ischemica, rilevata nel 27,8 percento dei casi (1.404 pazienti, dei quali 449 donne e 955 uomini); al quarto posto la fibrillazione atriale, rilevata nel 24 percento delle cartelle cliniche (1.210 pazienti, 503 donne e 707 uomini); al quinto posto la demenza, con 1.093 casi (602 donne e 491 uomini); al sesto posto l'insufficienza renale cronica, rilevata nel 20,8 percento dei casi (1052 pazienti, 370 donne e 682 uomini). Seguono scompenso cardiaco, BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), cancro attivo negli ultimi 5 anni e altre ancora. Qui di seguito l'elenco completo.

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Oltre a questi dati, l'ISS ha anche indicato il numero di patologie riscontrato per ciascun paziente deceduto, mettendo in evidenza una correlazione tra maggior numero di condizioni preesistenti e probabilità di decesso. Nel campione di 5.047 deceduti, solo in 173 (3,4 percento) non avevano alcuna patologia preesistente; in 662 (13,1 percento) avevano una sola patologia; in 962 (19,1 percento) presentavano 2 patologie; e in 3.250 (64,4 percento) avevano 3 o più patologie. Tra questo campione di pazienti deceduti, il numero medio di malattie riscontrate era di 3,5. Poiché la maggior parte dei decessi coinvolge la fascia di popolazione anziana, non c'è da stupirsi che il numero più elevato di vittime sia quello con più comorbilità.

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