92 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Quali e quanti sono i sintomi a lungo termine dei pazienti Covid

A identificare un “impressionante” numero di sintomi di long Covid è una nuova indagine dei ricercatori della Stanford School of Medicine che riporta 84 diversi segni clinici che possono durare anche mesi. Tra i più comuni ci sono stanchezza, mancanza di respiro, affaticamento e disturbi del sonno.
A cura di Valeria Aiello
92 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Stanchezza, mancanza di respiro, affaticamento e disturbi del sonno, ma anche perdita del gusto e dell’olfatto, disturbi cognitivi e difficoltà di concentrazione: sono questi alcuni dei sintomi che possono durare anche mesi dopo l’infezione da coronavirus e che caratterizzano quella che è stata definita long Covid, nota anche come sindrome post-Covid, una condizione che sta dimostrando di avere un impatto significato sulla salute e la qualità di vita dei guariti. A sperimentarla, secondo un’indagine condotta dai ricercatori della Stanford School of Medicine, è più del 70% dei pazienti che, distanza di 60 giorni o più dalla diagnosi di Covid, soffre di almeno un sintomo persistente.

I sintomi di Covid che durano per mesi

La ricerca, una delle più grandi revisioni della letteratura scientifica sull’argomento, ha preso in esame i risultati di 45 studi pubblicati tra gennaio 2020 e marzo 2021, indentificando un “impressionante” numero di sintomi di long Covid: complessivamente, sono stati riportati 84 diversi segni clinici e una varietà di apparati e organi colpiti, inclusi il sistema cardiovascolare, respiratorio, muscolare, nervoso e immunitario.

Nel complesso, gli studi hanno incluso un totale di 9.751 pazienti con diagnosi di Covid-19, di cui l’83% era stato ricoverato in ospedale. “Ci sono poche ricerche disponibili sui sintomi post-Covid tra le persone che hanno avuto forme più lievi della malattia ma due studi, riferiti a 214 pazienti ambulatoriali, hanno comunque mostrato alte frequenze di sintomi persistenti” ha affermato Steven Goodman, docente di epidemiologia e salute della popolazione della Stanford University e autore corrispondente della ricerca.

Nell indagine, pubblicata nel dettaglio sul Journal of the American Medical Association, gli studiosi hanno osservato che il 72,5% dei pazienti Covid ha riportato almeno un sintomo persistente e che i più comuni erano mancanza di respiro, affaticamento, disturbi cognitivi e problemi del sonno: “La frequenza di questi problemi è molto scioccante, soprattutto per quanto riguarda la stanchezza e la mancanza di respiro – ha affermato l’epidemiologa e autrice principale della ricerca, Tahmina Nasserie – . Questi erano sintomi piuttosto debilitanti, con alcune persone che hanno riportato difficoltà a salire una rampa di scale”.

Circa il 40% dei pazienti ha affermato di provare affaticamento, il 36% ha riportato di aver avuto mancanza di respiro e il 29% di aver avuto disturbi del sonno o insonnia. Anche la depressione e l’ansia, insieme al dolore e al disagio, erano relativamente comuni: circa il 20% dei pazienti ha riportato questi sintomi. Circa il 25% ha riferito “nebbia cerebrale”, una sensazione di annebbiamento mentale e di lieve confusione che impedisce di essere lucidi e pronti. “È impressionante quanti siano i sintomi che fanno parte di ciò che ora viene definita long Covid – ha aggiunto Goodman – . Nella fase iniziale della pandemia abbiamo completamente ignorato le conseguenze a lungo termine mentre adesso ci chiediamo quanto è grande il problema. Se nell’ordine del 70% dei pazienti che supera una malattia da moderata a grave, è un numero enorme”.

92 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views