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Qual è l’origine delle pietre di Stonehenge?

Un’affascinante ipotesi vorrebbe che alcuni dei megaliti sarebbero stati presi da un monumento ancora più antico per essere riciclati.
A cura di Nadia Vitali
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Gli archeologi della UCL hanno condotto una campagna di scavo in due cave del Galles: i risultati del lavoro hanno confermato che proprio da qui vennero estratti alcuni dei blocchi di pietra che sarebbero stati utilizzati per edificare Stonehenge.

Bluestones, le pietre straniere

Bluestones è il nome con cui vengono chiamate le pietre "straniere" del complesso megalitico più famoso del Regno Unito. È dagli anni '20 che gli archeologi sanno che questo materiale estraneo deve essere originario dalla zona delle Preseli hills, nel Pembrokeshire: adesso la ricerca, pubblicata da Antiquity, aiuta a rispondere a molte domande che erano rimaste aperte, identificando con precisione il sito di provenienza dei blocchi e facendo luce su questioni come l'estrazione e il trasporto degli enormi blocchi.

Un monumento riciclato?

Le bluestones sono di origine ignea e vulcanica, esattamente come le rocce identificate nelle cave gallesi di Craig Rhos-y-felin e Carn Goedog. C'è però un aspetto estremamente intrigante che riguarda l'estrazione delle rocce: stando ai risultati del radiocarbonio, questa sarebbe avvenuta tra il 3.400 e il 3.200 a. C. mentre l'edificazione di Stonehenge è più recente (risale al 2.900 a. C. circa): cosa hanno fatto le pietre nell'arco di questi secoli? Possibile che ci abbiano messo quasi 500 anni per muoversi dal Galles fino alla piana di Salisbury, percorrendo poco più di 200 chilometri? Gli archeologi hanno una spiegazione estremamente affascinante: è probabile – sostengono – che le rocce siano state prima parte di un monumento locale, vicino alle cave, per essere poi "riciclate" nel momento in cui Stonehenge veniva tirata su.

Cave estrattive

Gli archeologi hanno anche individuato i resti di quelli che sembrerebbero i campi base per i lavoratori delle cave: principalmente carbonella e legname bruciato che gli operai usavano per riscaldarsi. Il lavoro di questi uomini dell'antichità consisteva nell'inserimento di cunei di legno nell'affioramento delle rocce individuate; si aspettava poi che il resto lo facesse la pioggia gallese, gonfiando il legno e contribuendo alla spaccatura della pietra.

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