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Primi mini-cervelli umani ‘completi’ creati in laboratorio, svolta storica per la ricerca

Ricercatori americani della Case Western Reserve University hanno creato i primi mini-cervelli umani ‘completi’ partendo da cellule staminali pluripotenti indotte. A differenza dei precedenti organoidi, questi ultimi contengono anche gli oligodendrociti, che permetteranno di studiare malattie che colpiscono la guaina mielinica come la Sclerosi Multipla.
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A cura di Andrea Centini
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Creati in laboratorio i primi mini-cervelli ‘completi', organoidi con tutte le principali cellule presenti nella complessa corteccia cerebrale umana. È un passo in avanti sensibile rispetto ai precedenti mini-cervelli ottenuti da altri ricercatori, principalmente perché il nuovo organoiode è dotato anche di oligodendrociti, le cellule della nevroglia che hanno come funzione principale quella di mielinizzare il tessuto nervoso. Gli organoidi sono stati messi a punto da ricercatori del Dipartimento di Genetica e Scienze Genomiche presso la Scuola di Medicina della Case Western Reserve University di Cleveland, nell'Ohio (Stati Uniti).

Gli studiosi, coordinati dal professor Paul Tesar, docente di genetica presso l'ateneo statunitense, per ottenere i mini-cervelli hanno sfruttato cellule staminali pluripotenti indotte, fatte crescere in modo da ottenere il miglior organoide in grado di replicare il cervello umano. Si tratta di una vera e propria pietra miliare nella ricerca medica, perché questi mini-cervelli permettono di studiare malattie, la loro evoluzione e le terapie direttamente in provetta, senza necessità di ‘metter mano' a un vero cervello umano. L'aggiunta degli oligodendrociti è un dettaglio fondamentale per un semplice motivo: con questi organoidi sarà possibile studiare le numerose e gravi malattie che coinvolgono la demielinizzazione del tessuto nervoso, come la Sclerosi Multipla, la Sindrome di Guillain-Barré e la Polineuropatia infiammatoria demielinizzante cronica e altre rare malattie genetiche pediatriche.

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“Questa è una piattaforma potente per comprendere lo sviluppo umano e le malattie neurologiche”, ha dichiarato il professor Tesar. “Usando la tecnologia delle cellule staminali possiamo generare in laboratorio quantità pressoché illimitate di tessuto cerebrale umano. Il nostro metodo crea una ‘mini-corteccia' contenente neuroni, astrociti e ora oligodendrociti che producono la mielina. Questo è un passo importante verso lo sblocco delle fasi dello sviluppo del cervello umano che prima erano inaccessibili”, ha aggiunto con entusiasmo l'autore principale della ricerca.

Tesar e colleghi hanno creato mini-cervelli anche partendo da tessuto dei malati con la sindrome di Pelizaeus-Merzbacher, un rarissimo e letale disturbo genetico che colpisce la guaina mielinica. Grazie a questi organoidi potranno testare trattamenti farmacologici mai sperimentati in precedenza, nella speranza di trovare una cura. I dettagli di questa affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Methods.

[Credit: Case Western Reserve University]

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