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Plutone e il mistero delle colline fluttuanti

Osservate grazie alla sonda New Horizons, rappresentano un’ulteriore testimonianza dell’intensa attività geologica del Pianeta nano.
A cura di Nadia Vitali
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Credits: NASA/JHUAPL/SwRI
Credits: NASA/JHUAPL/SwRI

Troppo affascinante e troppo distante per non continuare a regalarci sorprese, Plutone oggi ha un nuovo enigma da sottoporre agli scienziati,  grazie alle osservazioni effettuate dalla sonda NASA New Horizons.

Pare, infatti, che i ghiacciai di azoto del Pianeta nano trasportino un carico interessante: diverse colline, isolate l'una dall'altra, che potrebbero essere frammenti di ghiaccio d'acqua provenienti dalle regioni circostanti più alte. Tali strutture potrebbero arrivare a misurare da uno a diversi chilometri in diametro, stando a quanto sembrano suggerire le immagini rilasciate dalla missione.

Localizzate nella vasta pianura ghiacciata chiamata informalmente Piana dello Sputnik, nel cuore di Plutone, queste colline sembrano essere la versione in miniatura delle più grandi montagne presenti sui margini occidentali della stessa pianura. Sopratutto, rappresentano un altro interessante esempio di quanto sia affascinante ed abbondante l'attività geologica sul Pianeta nano.

Poiché il ghiaccio d'acqua è meno denso di quello di azoto, gli scienziati ipotizzano che le colline di ghiaccio d'acqua galleggino in un mare di azoto ghiacciato, muovendosi come fanno gli iceberg nell'Oceano Artico terrestre. Le colline sono probabilmente frammenti spezzati e trasportati provenienti dagli altipiani. Catene di colline alla deriva sono state osservate dall'occhio di New Horizons seguire la stessa strada lungo la quale scorrono i ghiacciai.

A ridosso del margine settentrionale nell'immagine, laddove è presente la formazione chiamata Challenger Colles in onore dell'equipaggio dello Space Shuttle Challenger, c'è una particolare concentrazione di colline, che si sondano lungo una ventina di chilometri. La fotografia riprende un'area che misura una regione lunga circa 500 chilometri ed ampia 340 chilometri. È stata ottenuta da una distanza di circa 16.000 chilometri dalla superficie di Plutone, ossia appena 12 minuti prima dell'incontro ravvicinato della sonda con il Pianeta nano, avvenuto il 14 luglio del 2015.

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