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Pillola, rischio depressione e suicidio con i contraccettivi ormonali: l’AIFA avvisa i medici

Rischio di depressione, pensieri suicidari e suicidio per le pazienti che utilizzano la pillola e altri contraccettivi ormonali, come anelli vaginali, cerotti transdermici, impianti sottocutanei e simili. Alla luce di una nuova valutazione europea sulle controindicazioni di questi prodotti, l’AIFA ha inviato una nota informativa ai medici con un aggiornamento ad hoc.
A cura di Andrea Centini
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Credit: GabiSanda
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La pillola e gli altri contraccettivi ormonali possono comportare il rischio di depressione, comportamento suicidario e suicidio, pertanto l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha deciso di inviare una nota informativa ai medici con un aggiornamento specifico sulle controindicazioni di questi prodotti. Oltre alla celebre pillola, come si legge nel documento in PDF pubblicato dall'AIFA, sono coinvolti diversi altri anticoncezionali su base ormonale, come i cerotti transdermici, i dispositivi vaginali, i dispositivi intrauterini, gli impianti per uso sottocutaneo e gli anelli vaginali.

La decisione dell'agenzia di aggiornare le avvertenze di questi prodotti, per i quali erano già noti i rischi di potenziali disturbi psichiatrici, è giunta a seguito di un'indagine condotta a livello europeo: “A conclusione della valutazione del segnale di sicurezza condotta a livello europeo, relativo al rischio di comportamento suicidario e suicidio, associati a depressione, in pazienti che utilizzano contraccettivi ormonali, è stato deciso l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto dei contraccettivi ormonali con una nuova avvertenza”. Alla luce del nuovo aggiornamento, l'AIFA sottolinea che le pazienti “devono essere informate sulla necessità di contattare il proprio medico in caso di cambiamenti d'umore e sintomi depressivi”. Ciò anche quando tali sintomi si verificano poco dopo aver iniziato il trattamento, si specifica nella nota informativa.

Spesso finita sul banco degli imputati, la pillola anticoncezionale è cambiata molto da quando fu messa in commercio per la prima volta negli anni '60 del secolo scorso, negli Stati Uniti. Quella di oggi è considerata molto più sicura e contiene un mix di estrogeni e progestinici calibrato per bloccare il processo dell'ovulazione, inducendo una sorta di “gravidanza costante” simulata e dunque impedire il concepimento. Tra i rischi acclarati della pillola, seppur bassi, vi è un rischio di trombosi, come accertato dalla stessa AIFA e dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA); ora si aggiungono le avvertenze sui rischi di depressione e suicidio. Un recente studio condotto dalle università di Aberdeen (Scozia) e Copenaghen (Danimarca) ha invece dimostrato che la pillola riduce il rischio di sviluppare il cancro alle ovaie del 42 percento.

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