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Covid 19

Pillola anti Covid di Pfizer sicura ed efficace in laboratorio: al via test sull’uomo

A breve partirà la sperimentazione sull’uomo della pillola anti Covid di Pfizer “PF-07321332”, un antivirale che ha dimostrato di essere efficace, sicuro e ben tollerato in modelli animali. I trial clinici, condotti negli USA e in Belgio, coinvolgeranno soggetti sani tra i 18 e i 60 anni. Se tutto andrà secondo i piani, la pillola potrebbe essere resa disponibile entro la fine del 2021.
A cura di Andrea Centini
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Tra i vaccini più efficaci approvati per l'uso di emergenza contro il coronavirus SARS-CoV-2 vi è sicuramente il BNT162b2/Tozinameran (nome commerciale Comirnaty) messo a punto dal colosso farmaceutico americano Pfizer, in stretta collaborazione con la società biotecnologica tedesca BioNTech. Il farmaco – con un'efficacia superiore al 90 percento – sta letteralmente schiacciando la pandemia di COVID-19 in Israele, oltre a garantire risultati molto positivi in tutti i Paesi in cui viene somministrato. Mentre la campagna vaccinale procede in (quasi) tutto il mondo, con l'obiettivo di raggiungere l'immunità di gregge al più presto, le case farmaceutiche sono impegnate anche nella ricerca di farmaci antivirali che possano combattere l'infezione dopo il contagio. Tra i più promettenti ve n'è uno sviluppato proprio da Pfizer, una pillola chiamata PF-07321332 che sta per essere testata su alcuni volontari tra i 18 e i 60 anni, sia negli Stati Uniti che in Belgio.

Come dichiarato in un comunicato stampa dalla casa farmaceutica, il farmaco orale è risultato molto efficace nei test di laboratorio su cellule in coltura (in vitro) e nei modelli animali, dove è risultato ben tollerato. La pillola PF-07321332, che ai volontari sarà somministrata sia in forma solida che liquida, tecnicamente è un inibitore della proteasi, un medicinale che colpisce un enzima virale (la proteasi, appunto) che permette ai patogeni di produrre le proteine e dunque di replicarsi. Bloccando questo enzima, di fatto, si neutralizza la minaccia. Fortunatamente gli inibitori delle proteasi già approvati sono considerati sicuri e ben tollerati, pertanto gli scienziati non si aspettano problemi dai trial clinici che coinvolgeranno i primi volontari. I test in vitro hanno mostrato un'efficacia anche contro altri coronavirus, pertanto, in futuro, il farmaco potrebbe essere somministrato anche per combattere contro ulteriori minacce pandemiche da coronavirus.

Come specificato dal dottor Dafydd Owen, direttore di chimica farmaceutica presso la Pfizer, la pillola anti Covid è stata sviluppata da zero nel corso della pandemia. Si tratta dunque di un farmaco completamente nuovo. “I primi sette milligrammi del composto sono stati creati alla fine di luglio. Alla fine di ottobre avevano prodotto 100 grammi del farmaco. Solo due settimane dopo, ne avevano ottenuto più di un chilogrammo. Ci sono voluti 210 ricercatori per farlo”, ha dichiarato il dottor Owen durante un meeting di farmacologia. Come sottolineato da un altro dirigente di Pfizer, il dottor Mikael Dolsten, la pillola è stata concepita come potenziale terapia orale da somministrare ai primi segni dell'infezione, con l'obiettivo di prevenire il ricovero in ospedale o la terapia intensiva. In altri termini, il farmaco punta a eliminare il virus prima che possa diffondersi nell'organismo e innescare le complicazioni potenzialmente fatali della COVID-19.

Il quotidiano britannico The Telegraph ha potuto metter mano in anteprima ai documenti firmati dai volontari che saranno coinvolti nella sperimentazione clinica. “La sicurezza del farmaco in esame è stata studiata negli animali. In questi studi sugli animali non sono stati identificati rischi ed eventi preoccupanti, inoltre il farmaco in studio non ha causato effetti collaterali a nessuno dei livelli di dose che verranno utilizzati negli studi clinici”, si legge nella documentazione. La sperimentazione sarà suddivisa in tre fasi e “durerà 145 giorni, con l'aggiunta di altri 28 giorni per ‘screening e dosaggio'”. Il Telegraph riporta che il farmaco sarà somministrato anche in combinazione con basse dosi dell'antivirale Ritonavir (utilizzato contro l'HIV), poiché in grado di "potenziare" le concentrazioni di PF-07321332 nel sangue dei pazienti.

Nello studio di Fase 1 la pillola anti Covid verrà somministrata con o senza Ritonavir e a differenti dosaggi per verificarne la tollerabilità; nella Fase 2 con dosi multiple e nella Fase 3 sia nella forma liquida che in quella solida per determinare qual è la migliore. Ai partecipanti sarà raccomandata la consumazione di una colazione “ricca di grassi” prima di assumere la pillola. Se tutto andrà secondo i piani della Pfizer, la pillola potrebbe essere resa disponibile entro la fine dell'anno.

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