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Piante OGM con geni di coniglio assorbono gli inquinanti cancerogeni che abbiamo a casa

Ricercatori dell’Università di Washington hanno creato piante geneticamente modificate in grado di assorbire il benzene e il cloroformio dispersi nell’aria di casa, due sostanze cancerogene che i filtri anti inquinamento non riescono a catturare. Hanno ingegnerizzato esemplari di edera di pothos con DNA sintetico di coniglio, ottenendo eccellenti risultati di pulizia dell’aria.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Mark Stone / Università di Washington
Credit: Mark Stone / Università di Washington

Create in laboratorio piante geneticamente modificate con geni (sintetici) di coniglio in grado di assorbire gli inquinanti dispersi nell'aria di casa, che sfruttano per accrescersi. Le ha messe a punto dopo due anni di lavoro un team composto da tre studiosi dell'Università di Washington, i dottori Long Zhang, Ryan Routsong e Stuart E. Strand.

Le piante OGM sono state ingegnerizzate per assorbire due pericolosi composti organici – considerati cancerogeni – che i normali filtri dell'aria non riescono a catturare perché troppo piccoli; il cloroformio e il benzene. Il primo è presente nell'acqua clorata – si disperde nell'aria quando facciamo una doccia o bolliamo una pentola d'acqua -, il secondo è un elemento caratteristico della benzina ed è spesso presente nei garage dove parcheggiamo veicoli e attrezzi agricoli, come i tosaerba. Le loro concentrazioni nell'aria in genere sono minime, tuttavia non sempre trascurabili.

Poiché nell'organismo di tutti i mammiferi – compreso l'uomo – c'è una proteina in grado di trasformare il benzene in fenolo e il cloroformio in anidride carbonica e ioni cloruro, Zhang e colleghi hanno pensato di sfruttare una versione sintetica del gene responsabile e introdurlo nelle piante per ottenere il medesimo risultato (reagendo con l'aria). Purtroppo la nostra proteina – chiamata P450 2E1 o 2E1 – non agisce sugli inquinanti presenti nell'aria, dato che si attiva nel fegato durante specifici processi metabolici.

Credit: Mark Stone / Università di Washington
Credit: Mark Stone / Università di Washington

Dopo vari test gli scienziati hanno scoperto che la variante del gene più adatta a essere impiantata nei vegetali era quella presente nel DNA dei conigli. Per verificarne l'efficacia anti-inquinante hanno inserito le piante OGM all'interno di tubi riempiti con le due sostanze; dopo soli tre giorni la concentrazione di cloroformio è calata dell'82 percento e al sesto giorno è stata praticamente azzerato. Nello stesso arco di tempo il benzene è stato abbattuto del 75 percento, mentre con le piante non OGM non sono state registrate variazioni. Poiché nelle nostre case ci sono concentrazioni molto più basse di questi composti, gli scienziati suggeriscono che le piante potrebbero svolgere un lavoro di pulizia dagli inquinanti molto efficace, naturalmente se agevolato dalla ventilazione che porta l'aria verso le loro foglie.

Gli scienziati coordinati dal dottor Zhang, ricercatore presso il Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell'ateneo di Washington, hanno concentrato i loro sforzi sull'edera di pothos (Epipremnum aureum), una pianta ornamentale conosciuta conosciuta anche come Pothos, Scindapsus aureus e in alcuni Paesi come edera del diavolo. Gli studiosi l'hanno scelta perché si tratta di una pianta molto apprezzata, robusta e che non si riproduce a climi temperati (altrove è a rischio infestazione). In futuro piante OGM come questa potrebbero abbellire le nostre case e allo stesso tempo proteggerci; non a caso Zhang e colleghi stanno provando a creare altre piante in grado di assorbire ulteriori sostanze tossiche, compresa la formaldeide. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata

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