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Peste nera, ratti scagionati: colpa degli uomini sporchi e pieni di pidocchi

La devastante pandemia che durante il Medioevo uccise un terzo della popolazione europea non fu provocata dai ratti, ma dalla scarsissima igiene personale degli uomini, che erano infestati da pulci e pidocchi.
A cura di Andrea Centini
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La Peste nera o Morte nera, la devastante pandemia che uccise 25 milioni di europei tra il 1347 e il 1352, non fu provocata dai ratti, come ritenuto sino ad oggi, bensì dai pidocchi e dalle pulci che infestavano gli esseri umani. A scagionare i roditori e puntare il dito contro la scarsa igiene personale dell'epoca, un team di ricerca italo-norvegese composto da studiosi dell'Università di Ferrara e dell'Università di Oslo.

Gli studiosi, coordinati dal professor Nils Stenseth, docente presso il Dipartimento di Bioscienze dell'ateneo norvegese, sono giunti a questa conclusione dopo aver messo a confronto i dati storici – discretamente accurati – sulla diffusione della peste in nove città europee con quelli di simulazioni al computer, in grado di predire il “comportamento” di una potenziale epidemia impostando diversi parametri. Stenseth e colleghi si sono concentrati su tre distinte possibilità: diffusione della peste attraverso i ratti; trasmissione aerea; pulci e pidocchi che vivono sulla pelle e sui vestiti delle persone.

Dall'analisi dei dati è emerso che la Peste nera, talmente letale da uccidere un terzo della popolazione del Vecchio Continente, si diffuse così velocemente da non poter essere provocata dai ratti. Al massimo, suggeriscono gli studiosi, i roditori poterono avere una corresponsabilità, ma il “motore” principale della pandemia fu la scarsissima igiene personale che vigeva nel Medioevo. “Il modello dei pidocchi si adatta meglio”, ha sottolineato l'autore principale dello studio.

Sapere che i ratti non furono i responsabili della pandemia non è interessante solo dal punto di vista storico, ma anche sotto il profilo della prevenzione. Sebbene i numeri del passato siano fortunatamente un lontano ricordo, focolai di peste sono ancora presenti sul nostro pianeta. Basti pensare che tra il 2010 e il 2015 hanno ucciso circa 600 persone su 3500 contagiati, principalmente in Madagascar, Namibia, Libia e India. I vettori, nei casi moderni, sono proprio i roditori infetti e le pulci (Xenopsylla cheopis) che li infestano. La peste è infatti una malattia infettiva di origine batterica – scatenata dallo Yersinia pestis – che può essere trasmesso da questi animali ma anche da uomo a uomo. Con la ricerca italo-norvegese, i cui dettagli sono stati anticipati dalla BBC e verranno pubblicati su PNAS, ora sappiamo che furono proprio le interazioni umane a far dilagare la devastante Morte nera.

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