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Perché questo minerale appena scoperto sulle piante può aiutare a curare il cancro

Un team di ricerca britannico ha scoperto che sulle foglie di alcune piante alpine si forma la vaterite, un raro minerale con potenziali applicazioni in ambito medico e industriale.
A cura di Andrea Centini
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Sulle foglie di alcune specie di sassifraga (Saxifraga sp.) sono state trovate elevate concentrazioni di vaterite, un minerale raro derivato dal carbonato di calcio. È la prima volta che viene individuata sulle piante e la scoperta potrebbe avere ripercussioni in ambito sanitario. Da anni, infatti, i ricercatori stanno provando a creare una forma sintetica di questo minerale, che ha la capacità di rilasciare lentamente i farmaci. Sarebbe un vettore eccellente per il trattamento dei tumori, dato che è in grado di diffondere le molecole nel sito specifico e gradualmente, senza ‘contaminare' i tessuti sani e dunque riducendo gli effetti collaterali dei farmaci.

A scoprire la vaterite su queste piante alpine, in particolar modo sulla Saxifraga sempervivum, è stato un team del Laboratorio Sainsbury presso l'Università di Cambridge, dopo aver analizzato le foglie con un potentissimo microscopio elettronico. La vaterite sino ad oggi era nota in piccole concentrazioni all'interno di crostacei, uova di uccelli, salmoni, rocce terrestri e meteoriti. Si tratta infatti di un minerale piuttosto instabile, che facilmente passa nella forma di calcite. I ricercatori suggeriscono che sulle piante non era stata ancora trovata a causa del vento e delle intemperie cui sono esposte continuamente, che facilitano la trasformazione della vaterite in composti più stabili come appunto la calcite.

Il minerale verrebbe prodotto agli apici delle foglie dai cosiddetti idatodi, strutture ghiandolari presenti su alcune piante. Non è escluso che la vaterite possa trovarsi anche su altri vegetali. Grazie al potente microscopio elettronico a scansione criogenica gli studiosi hanno osservato anche nuove strutture cellulari all'interno di queste piante, che saranno oggetto di altri studi. Le loro caratteristiche potrebbero ispirare dispositivi ottici del futuro, mentre la vaterite potrebbe essere utilizzata anche come “cemento” per interventi ortopedici e per creare carta in grado di assorbire l'inchiostro in modo più preciso, limitando gli sprechi. I dettagli su questa scoperta sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Flora.

[Credit: Paul Aston]

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