48 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Perchè quello che è successo alla centrale nucleare cinese di Taishan non deve preoccuparci

L’aumento imprevisto nei livelli di gas nobili in un reattore EPR di ultimissima generazione in una centrale nucleare cinese (gestita assieme a partner francesi) ha fatto temere per una “minaccia radiologica imminente”, come riportato dalla CNN che ha citato fonti del governo statunitense. A un giorno dall’allarme, gli enti e le aziende coinvolte hanno comunicato che la centrale sta operando entro i limiti di sicurezza. Il fisico delle particelle dell’INFN Marco Casolino ci ha spiegato perché non dobbiamo preoccuparci di ciò che è accaduto.
A cura di Andrea Centini
48 CONDIVISIONI
Immagine

L'EDF (Électricité de France), la principale azienda che produce e commercia energia in Francia, il 14 giugno ha annunciato di essere stata informata di un aumento della concentrazione di alcuni gas nobili nel reattore EPR numero 1 della centrale nucleare di Taishan, un impianto di ultimissima generazione costruito nella provincia cinese del Guangdong. La centrale è gestita dalla società TNPJVC, una joint venture tra la China General Nuclear Power Corp (70 percento) e il gruppo francese (30 percento), come indicato nel comunicato stampa dell'EDF. L'allarme di una potenziale “minaccia radiologica imminente” con conseguente richiesta di assistenza agli Stati Uniti è stato dato da Framatome, azienda costola della EDF che ha progettato il reattore dell'impianto e che è coinvolta nelle sue operazioni. A rendere l'"incidente" ancor più criptico, come indicato dalla CNN che per prima ha diffuso la notizia, il fatto che la Cina avrebbe alzato artificiosamente la soglia di sicurezza per le concentrazioni di gas nobili, al fine di evitare lo spegnimento della centrale. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha tuttavia affermato che "non risultano anomalie nei livelli di radiazione attorno alla centrale" e che si sta operando in sicurezza. Anche Framatome, a 24 ore dall'annuncio, ha aggiunto che l'impianto sta "operando entro i parametri di sicurezza". Per comprendere meglio cosa è accaduto e quali potrebbero essere le conseguenze abbiamo contattato il dottor Marco Casolino, fisico delle particelle e Primo Ricercatore presso l’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Roma Tor Vergata. Ecco cosa ci ha raccontato.

Dottor Casolino, ci spieghi cosa dovrebbe essere accaduto nel reattore della centrale nucleare cinese. C'è da preoccuparsi?

Nel rapporto ufficiale, l'EDF sottolinea che è stata informata dell'aumento della concentrazione di alcuni gas nobili nel circuito primario del reattore numero 1. Si tratta di kripton e xenon, che essendo gas nobili sono completamente neutri e assolutamente non pericolosi chimicamente, però se presentano isotopi radioattivi possono esserlo. Ma non dovrebbero essere usciti dal circuito primario. Come indicato nel comunicato stampa di EDF, la presenza di questi gas nobili è una cosa nota, lo hanno segnalato per rassicurare. Dopo di che resta il problema di capire perché c'è questa concentrazione più alta e da dove è uscita. L'ipotesi che fanno più agenzie, compresa l'AIEA (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica NDR) è che ci sia stata una perdita o della pasticca o della barra del materiale fissile. Ci sono vari gusci. La barra di combustibile nucleare che sta all'interno di un elemento in metallo; il pressure vessel, il contenitore a pressione in metallo, zirconio e così via; e in un altro di cemento. Da lì non è uscito assolutamente nulla. Almeno da quello che dicono. Ma per legge loro sono tenuti a fare queste comunicazioni e indicare cosa è successo. Così come indicato, non mi preoccuperei.

Sulla base dei dati che abbiamo, la spegnerebbe o no la centrale? Quali controlli farebbe?

Tutto questo è accaduto perché le centrali nucleari sono super controllate e regolamentate. Appena c'è una micro-perdita di questo materiale sei tenuto a dare comunicazione e non puoi metterlo a tacere. Devi avvertire tutte le autorità e devono seguire tutte le indagini del caso. Se io fossi il direttore della centrale o l'ente responsabile dell'energia prodotta per le industrie (di 2 Gigawatt) la terrei accesa. O meglio, diciamo così, in assenza di numeri precisi non mi sento di giudicare se stanno facendo bene o male, perché se effettivamente è poco sopra la soglia, è comunque tutto dentro il vessel principale e molto contenuto, non c'è nessun motivo di spegnerla. Fatto salvo che lo dovresti fare per controllare esattamente cosa è successo. Con la Cina è sempre complicato, basta vedere cos'è successo col virus. Poi nessuno ovviamente vuol far adirare la Cina che è un partner commerciale immenso. I francesi stanno facendo il classico “cerchiobottismo”, cioè mi tengo buoni tutti. Loro le centrali le vendono e fanno soldi a palate, quindi è chiaro che devono mantenere il mercato.

Cosa si dovrebbe fare per capire cos'è realmente avvenuto?

Tirare fuori alcune barre di combustibile, metterle nella piscina a raffreddare (restano calde per mesi) e già da lì possono verificare se il contenitore della barra – non del vessel e nemmeno quello in cemento – si è eroso, si è assottigliato e ha permesso la fuoriuscita di questi gas nobili. Dopo di che, se non trovano niente, apriranno la barra per verificare cos'è successo. Va tutto pianificato, anche lo spegnimento, e non è una cosa che si risolve in poco tempo. Se si agisce senza un piano si rischia di fare più danni che altro, se decideranno di tirar fuori le barre dal reattore. L'AIEA andrà sul posto, farà un rapporto e poi in base a questo darà dei suggerimenti. Non si deve ubbidire per forza a quello che dice ma si è fortemente invitati. Essendo coinvolti i francesi ci sono più garanzie che le cose verranno fatte, se fossero stati soltanto cinesi, russi o anche americani probabilmente avrebbero fatto per conto proprio, ma con una nazione europea è diverso. È proprio per questo che hanno fatto uscire la notizia, non vogliono essere accusati di nascondere le cose.

In sostanza non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi ma è giusto che vengano fatte tutte le verifiche del caso

Esatto, in sostanza è questo. Poi se dovessero uscire altri dati naturalmente si dovrà monitorare la situazione. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni.

Non pensa che possano tener nascosto qualcosa?

Il punto è che la radioattività la controlli con un contatore Geiger da 50 Euro, come è stato fatto a Fukushima. Non possono tenertela nascosta. Tutto il network di rilevatori che sta intorno alla centrale a breve e media distanza o qualunque persona che passa può rilevarla. Anche se uno volesse mentire, basterebbe un giornalista sul posto col Geiger per smentire tutto. Magari ci fosse per il virus un oggetto che con 50 Euro ti dice dove sono le superfici contaminate e qual è la sua densità nell'aria in una stanza. I meccanismi sono differenti, la fisica è differente. Anche Chernobyl venne fuori perché la nube radioattiva giunse rapidamente in Svezia e se ne accorsero. Sul nucleare non puoi mentire. Nelle aree intorno a Fukushima ma anche a Tokyo la gente si tranquillizzò non per le dichiarazioni del governo, ma proprio perché verificò personalmente con i contatori Geiger. Se ci fosse una perdita importante, verrebbe fuori. Ma i francesi stessi non lo terrebbero nascosto.

Un aspetto particolare è che i francesi hanno chiesto assistenza agli Stati Uniti, invece che gestire direttamente la questione con la Cina

Qui entra in gioco la geopolitica. Ci sono vari problemi. Questa è una città nucleare di terza generazione che di per sé è “fichissima”; non è certo il termine tecnico ma consuma meno combustibile, è più sicura e ha tutta una serie di vantaggi sulla carta. In Cina ci sono le prime due centrali entrate in funzione; sono recenti e hanno iniziato a produrre energia dal 2018, quindi da pochi anni. Ce n'è un'altra in costruzione in Finlandia di questo tipo, ma è criticata perché stanno impiegando molto più tempo per realizzarla con costi molto più elevati. Qui entra in gioco il dibattito sul nucleare sì, nucleare no, conviene o non conviene etc etc. È chiaro che una volta che la centrale entra in funzione è per sempre, e se non ci sono incidenti è molto più sicura. Con la Cina c'è tutta una serie di embarghi. Noi abbiamo fatto un satellite con la Cina e ne stiamo facendo un altro per rilevare terremoti, studiare le correlazioni tra terremoti e raggi cosmici, ma non possiamo usare certi componenti americani e anche l'alimentazione. Sono soggetti a restrizioni. In questo caso la perdita non è pericolosa, però potrebbe richiedere lo spegnimento della centrale – cioè non produci più corrente – e vai a capire cos'è successo. I cinesi dicono di no perché quell'energia a loro serve (produce quasi 2 Gigawatt di potenza); però pare che abbiano alzato la soglia delle concentrazioni di gas nobili rilevabili per rientrare nei livelli di sicurezza. I numeri nessuno li ha visti ma sembrerebbero essere bassi, però questo non è certo il modo migliore per gestire la situazione. È chiaro che se stai al 10 percento sopra magari puoi pensare di non dover spegnere tutto, ma poi magari ti ritrovi con il doppio e non è la stessa cosa. I francesi, per non far arrabbiare nessuno – questa è la mia interpretazione – hanno scritto agli americani dicendo “guardate, noi abbiamo rilevato questo problema e loro stanno andando avanti”. Infatti l'AIEA afferma di non avere indicazioni di incidente radiologico, quindi non c'è nulla effettivamente. Sebbene i numeri non siano stati diffusi, da quello che si evince non c'è alcun pericolo. È chiaro che quando esce una notizia sul nucleare, su possibili perdite radioattive – come accaduto recentemente per Chernobyl – sui giornali vengono spesso dipinte come catastrofi.

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views