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Per la prima volta invertito il processo biologico dell’invecchiamento cellulare negli esseri umani

Grazie a sessioni di ossigenazione iperbarica, un team di ricerca israeliano ha dimostrato che è possibile invertire i meccanismi biologici di base legati all’invecchiamento, come l’accorciamento dei telomeri e l’accumulo di cellule senescenti. Nei volontari coinvolti nello studio la terapia a base di ossigeno ha permesso un allungamento dei telomeri anche superiore al 20%. È la prima volta che si ottiene un risultato simile negli esseri umani.
A cura di Andrea Centini
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Per la prima volta nella storia della ricerca, un gruppo di scienziati è riuscito a invertire il processo dell'invecchiamento cellulare in alcuni volontari. Nello specifico, è stato ottenuto un allungamento significativo dei telomeri (la parte terminale dei cromosomi che si accorcia col passare degli anni) ed è stato ridotto il numero delle cellule senescenti presenti nell'organismo. Può sembrare fantascienza, ma il risultato ottenuto è esattamente un'inversione dei meccanismi biologici di base intimamente associati all'invecchiamento. Che sia stato trovato il “Sacro Graal” per una vita lunghissima e in salute è troppo presto per dirlo, ma i risultati della ricerca sono indubbiamente affascinanti.

A metterla a punto è stato un team di ricerca israeliano guidato da scienziati dell'Università di Tel Aviv e del The Sagol Center for Hyperbaric Medicine and Research presso lo Shamir Medical Center, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università Bar Ilan di Ramat-Gan. Gli stusiosi, coordinati dal professor Shai Efrati della Scuola di Neuroscienze Sagol  e dal dottor Amir Hadanny, hanno ottenuto questo risultato sfruttando l'ossigenazione iperbarica o HBOT (acronimo di hyperbaric oxygen therapy), una terapia utilizzata ad esempio per trattare i subacquei che sviluppano la malattia da decompressione, dopo una risalita non corretta in superficie.

In tutto sono stati sottoposti al trattamento 26 volontari, tutti in salute e coinvolti in un approfondito programma di ricerca sull'invecchiamento sviluppato dall'Università di Tel Aviv. Nello specifico, ai partecipanti è stato chiesto di rimanere all'interno di una camera iperbarica cinque volte a settimana in sessioni da un'ora e mezza ciascuna, per un periodo complessivo di 3 mesi. Gli scienziati hanno condotto vari esami prima e dopo la terapia, e hanno scoperto che al termine della stessa i telomeri dei partecipanti si erano allungati, alcuni di oltre il 20 percento. Si tratta di un risultato impressionante mai osservato prima negli esseri umani. In parole semplici, divisione cellulare dopo divisione cellulare i telomeri (che contengono DNA altamente condensato) perdono una piccola parte terminale, divenendo ogni volta più corti. Ogni anno perdono 20-40 basi. Aver ottenuto il loro allungamento equivale ad aver invertito il processo biologico per eccellenza associato all'invecchiamento e non solo; l'accorciamento dei telomeri è infatti legato anche al rischio di sviluppare malattie come il cancro. L'esercizio fisico e uno stile di vita sano riescono a influenzare positivamente l'accorciamento dei telomeri, al contrario della sedentarietà e di una dieta malsana che l'accelerano.

“Dopo aver dedicato la nostra ricerca sull'HBOT all'esplorazione del suo impatto sulla funzionalità cerebrale e sul declino cognitivo correlato all'età, abbiamo ora scoperto per la prima volta negli esseri umani gli effetti biologici dell'HBOT a livello cellulare negli adulti sani che invecchiano”, ha dichiarato il professor Efrati in un comunicato stampa. “Poiché l'accorciamento dei telomeri è considerato il ‘Santo Graal' della biologia dell'invecchiamento, molti interventi farmacologici e ambientali vengono ampiamente esplorati nella speranza di consentire l'allungamento dei telomeri. Il significativo miglioramento della lunghezza dei telomeri mostrato durante e dopo questi protocolli HBOT fornisce alla comunità scientifica una nuova base per comprendere che l'invecchiamento può essere invertito a livello cellulare-biologico di base”, ha aggiunto lo studioso.

Efrati e colleghi hanno osservato anche che alcuni dei partecipanti hanno mostrato una riduzione delle cellule T senescenti, il cui accumulo inibisce la normale proliferazione cellulare che avviene in giovinezza. Anche questo è un segnale di inversione dell'invecchiamento cellulare. Naturalmente 26 pazienti sono troppo pochi per avere conferme e dovranno essere condotti studi più approfonditi, tuttavia il fatto che l'ossigenoterapia possa determinare questi cambiamenti è sicuramente un ottimo punto di partenza dal quale partire per nuove indagini. I dettagli dello studio “Hyperbaric oxygen therapy increases telomere length and decreases immunosenescence in isolated blood cells : a prospective trial” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Aging.

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