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Paradiso della biodiversità emerge tra i resti della leggendaria “Città Bianca” in Honduras

In circa due anni di esplorazione condotta nella foresta pluviale dell’Honduras, dove si erge il leggendario insediamento della “Città Bianca”, un team di ricerca internazionale ha scoperto centinaia di specie rarissime in un remoto ecosistema, ritenuto un vero e proprio paradiso della biodiversità.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Trond Larsen / Conservation International
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Nel cuore della Mosquitia, una regione dell'Honduras dove sorge l'insediamento leggendario della “Ciudad Blanca” (la Città Bianca), un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto un remoto ecosistema ricchissimo di specie straordinarie, e per questo considerato un vero e proprio mondo perduto. I biologi, coordinati dal dottor Trond Larsen di Conservation International, un'organizzazione senza scopo di lucro americana con sede in Virginia che si occupa di tutela ambientale, hanno individuato centinaia di animali e piante, molti dei quali rarissimi, in via d'estinzione (alcuni ritenuti già estinti) o sconosciuti alla scienza.

Credit: Trond Larsen / Conservation International
Credit: Trond Larsen / Conservation International

La Città Bianca. L'esistenza della Ciudad Blanca, un complesso archeologico legato a una presunta cultura centroamericana esistita prima dell'arrivo degli europei, è ancora oggi ampiamente dibattuta dagli scienziati, tanto che alcuni ritengono che i reperti presenti facciano parte di un insieme di “correnti”, e non sarebbero i resti di una comunità leggendaria. Nel cuore di questa area archeologica, che spunta in mezzo a una fittissima foresta pluviale, c'è un'area specifica chiamata “Ciudad del Jaguar” (Città del Giaguaro), ed è proprio qui che è stato rinvenuto il paradiso della biodiversità. Larsen e colleghi hanno condotto diverse spedizioni nell'area a partire dal 2017, sempre scortati da soldati honduregni, poiché la foresta viene spesso utilizzata dai trafficanti di stupefacenti (che fortunatamente non hanno alterato purezza dell'ecosistema).

Credit: Trond Larsen / Conservation International
Credit: Trond Larsen / Conservation International

Tripudio di specie. In circa due anni di viaggi gli scienziati hanno contato centinaia di specie di insetti, 180 di piante, 198 di uccelli e numerosissime altre di mammiferi (40), pesci (13), rettili (35), anfibi (22) e altri invertebrati. Tra le creature più straordinarie segnalate dai ricercatori vi sono il “pipistrello dalla faccia pallida” Phylloderma stenops, che non veniva avvistato in Honduras da quasi 80 anni e il coleottero “tigre” Odontochila nicaraguense, che si credeva sopravvivesse solo in remotissime aree del Nicaragua. Tra le 246 specie di farfalle e falene individuate ben 15 sono completamente nuove per la scienza; mentre il cerambicide Ischnocnemis caerulescens e la grande tarantola Sericopelma melanotarsum sono stati avvistati per la prima volta in Honduras.

Credit: Trond Larsen / Conservation International
Credit: Trond Larsen / Conservation International

Animali fantastici. Tra gli altri animali di grande interesse individuati durante le esplorazioni ci sono lo sparviere minuto o sparviero nano del Sudamerica (Accipiter superciliosus), visto solo altre due volte in Honduras; il falso serpente corallo degli alberi (Rhinobothryum bovallii) “sparito” dall'America Centrale nel 1965; una rana (Teratohyla spinosa) mai vista prima in Honduras e una specie di pecilide (un pesce) chiamata “molly” che potrebbe essere totalmente nuova per la scienza. Oltre un terzo dei mammiferi individuati (30 pipistrelli e 10 roditori in tutto) è considerato minacciato di estinzione, e per questo Larsen e colleghi richiedono misure di tutela ancor più stringenti per questo magnifico paradiso della biodiversità. I dettagli sulla spedizione sono stati pubblicati sul sito e sul blog di Conservation International.

Credit: Trond Larsen / Conservation International
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