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Papilloma virus e trasfusioni: rischio trasmissione dell’infezione che causa tumore uterino

Ricercatori dell’Università Statale della Pennsylvania e del National Cancer Institute (NIH) hanno dimostrato che il papilloma virus potrebbe essere trasmesso anche attraverso le trasfusioni di sangue. In esperimenti con modelli animali hanno infatti osservato che il virus iniettato può dar luogo a tumori e infezioni. Saranno necessari ulteriori studi per confermare lo stesso rischio nell’uomo.
A cura di Andrea Centini
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Il papilloma virus o HPV, l'agente patogeno fondamentalmente legato alla trasmissione sessuale, potrebbe essere trasmesso anche attraverso il sangue, ad esempio dopo una trasfusione. Lo ha determinato un team di ricerca americano composto da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università Statale della Pennsylvania e della Sezione di Biologia – Tumori Virus RNA del National Cancer Institute (NIH). Gli scienziati, guidati dai professori Ming Zheng e Jiafen Hu, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto esperimenti con modelli animali e le specifiche varianti del virus.

La ricerca è stata approntata quando gli scienziati si accorsero della presenza del papilloma virus in alcuni bambini sieropositivi. Data l'età e il fatto che alcuni di loro erano stati sottoposti a trasfusioni di sangue, i ricercatori hanno ipotizzato che il virus potesse essere stato trasmesso loro proprio da queste ultime. Per questo hanno condotto esperimenti ad hoc con conigli dalla coda di cotone (conosciuti anche come silvilaghi) e topi. I primi sono considerati un ottimo modello per studiare il papilloma virus umano; benché infatti questo patogeno sia specifico per la nostra specie e non attecchisca nei conigli, il loro agente patogeno è estremamente somigliante al nostro.

Nel primo esperimento hanno iniettato una grande quantità di virus nel sangue dei conigli, e dopo quattro settimane hanno osservato infezioni e tumori della pelle. Poiché avevano usato una concentrazione molto elevata di virus, nel secondo esperimento hanno eseguito la stessa operazione ma con la dose ridotta dell'80 percento. Anche in questo caso sono ricomparsi i tumori, in 18 dei 32 animali sottoposti alla sperimentazione. Nel terzo e ultimo test con i conigli i ricercatori si sono basati sul concetto di trasfusione; hanno prelevato 10 millilitri di sangue da un animale infetto e li hanno iniettati in un altro sano, trasferendo una bassa carica virale. Anche in questo caso, tuttavia, si sono formati i tumori.

Dopo questi risultati Hu, Zheng e colleghi volevano osservare se il papilomavirus trasmesso attraverso il sangue fosse in grado di colpire anche le mucose, come quella della lingua e la genitale, così hanno condotto ulteriori esperimenti con modelli murini (topi). La loro intuizione si è di nuovo rivelata esatta, ma con una “sorpresa”; l'agente patogeno oltre ad aver attecchito sulle mucose è stato infatti rilevato anche nello stomaco. Per gli scienziati si tratta di una indicazione importante perché spesso le persone ammalate di cancro presentano concentrazioni di HPV nello stomaco e in altri organi. Come indicato dagli autori della ricerca, dovranno essere condotte ulteriori indagini per dimostrare che l'HPV possa essere trasmesso col sangue anche nell'uomo, inoltre va tenuto presente che in moltissime persone il patogeno è asintomatico, mentre in altre evolve fino a formare tumori. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Emerging Microbes & Infections.

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