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Paesi Bassi, gasati 600mila visoni per il coronavirus: ma ora gli allevamenti chiuderanno per sempre

La Camera bassa olandese ha votato a larga maggioranza per la chiusura anticipata degli allevamenti di visoni, divenuti centro di diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 tra i lavoratori. La serrata definitiva era prevista per il 2024, ma la pandemia ha accelerato i tempi. A causa dei contagi è stata decisa la soppressione di 600mila visoni col gas.
A cura di Andrea Centini
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I Paesi Bassi chiuderanno con largo anticipo gli allevamenti di visoni, la cui serrata definitiva era attesa per il 2024. La decisione, per la quale si attendono ancora alcuni passaggi formali presso il parlamento olandese, è stata presa a seguito dello scoppio di numerosi focolai di coronavirus SARS-CoV-2 tra i lavoratori di una ventina di allevamenti tra Brabante e Limburgo, che hanno portato alla drammatica soppressione col gas di centinaia di migliaia di animali. Secondo quanto riportato da DutchNews, sarebbero addirittura 600mila i visoni uccisi con questa atroce modalità.

La decisione di chiudere gli allevamenti, votata a larga maggioranza dai parlamentari sulla base della mozione presentata dalla leader del partito animalista Esther Ouwehand, non è dunque arrivata sotto la spinta di un rinato spirito ecologista, ma a causa di un serio problema di salute pubblica. Allevamenti e macelli di animali, del resto, sono diventati un vero e proprio volano per la diffusione del patogeno emerso in Cina, e in alcuni Paesi – come la Germania e gli Stati Uniti – sono state prese misure senza precedenti per la regolamentazione di questi luoghi di lavoro. L'Olanda è considerata il terzo produttore mondiale – dopo Danimarca e Cina – per le pellicce di visone, con ben 200 allevamenti gestiti da oltre 160 aziende. Ogni anno sono milioni gli animali che vengono uccisi e scuoiati per farne anacronistici “beni” di lusso.

Nel 2013 i parlamentari olandesi votarono per la progressiva chiusura degli allevamenti di visone entro 10 anni, ma la diffusione della pandemia di coronavirus li ha costretti ad accelerare i tempi. Al momento ha votato la maggioranza della Camera bassa olandese; si attende dunque il passaggio alla Camera alta. Non sono ancora note le tempistiche, ma si stima che nel giro di 5-6 mesi tutti gli allevamenti saranno chiusi e saranno predisposti indennizzi per le aziende ancora in attività. “L'allevamento di visoni non solo è moralmente disgustoso, ma rappresenta un pericolo per la salute umana. E fermandosi ora, piuttosto che nel 2024, a milioni di visoni verrà risparmiata una vita miserabile”, ha dichiarato a DutchNews l'onorevole Ouwehand.

La decisione è stata accolta con entusiasmo dalle associazioni animaliste di tutto il mondo. Tra le prime a celebrarla PETA Paesi Bassi con un comunicato stampa: “Accogliamo con favore il fatto che il governo olandese abbia fatto la scelta etica di porre fine all'allevamento di pellicce nei Paesi Bassi. Con questo divieto, ai visoni sono stati risparmiati altri quattro anni di tormento, spesso facendo impazzire questi poveri animali a causa della prigionia prima di essere uccisi in modo orribile, anche con gas o scariche elettriche. Stiamo esercitando pressioni su altri Paesi affinché vietino questa spregevole industria”. La speranza, scrive la PETA, è che presto molti altri prendano l'esempio dei Paesi Bassi e pongano fine a questi orribili massacri.

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