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Orion ha fatto rientro: il primo test si è concluso con successo

Nessun ritardo, questa volta, per la partenza di Orion. La capsula della Nasa sostituirà gli storici Shuttle e proietterà l’umanità verso una nuova avventura: lo sbarco su Marte.
A cura di Redazione Scienze
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[DIRETTA LIVE DEL VIAGGIO DI ORION]

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Aggiornamento ore 18.00: La capsula è ammarata nell'Oceano Pacifico, dove è stata "accolta" da due navi attrezzate per il recupero. Il primo test del progetto che porterà l'uomo su Marte si può dire concluso con successo, nonostante le difficoltà della partenza che hanno portato la Nasa a posticipare l'evento di 24 ore (doveva essere eseguito nella giornata di giovedì 4 novembre). La capsula, che ha viaggiato intorno alla Terra ad una distanza di circa 5.808 chilometri, non ospitava alcun equipaggio, ma è attrezzata per quando, nel 2030 (salvo cambi di programma) dovrà portare il primo uomo sul Pianeta Rosso.

Aggiornamento ore 13.05: Nessun problema per Orion, che lascia la stazione di Cape Carnaveral in perfetto orario. La diretta live continua grazie alle telecamere posizionate sulla capsula e che hanno mostrato Orion "liberarsi" in poco tempo di gran parte della struttura.

Stessa ora e, si confida, destino diverso. Oggi, venerdì 5 dicembre alle ore italiane 13.05, parte dalla stazione spaziale di Cape Carnaveral, in Florida, Orion, la capsula destinata a sostituire lo Shuttle per le missioni che, secondo i progetti della Nasa, porteranno l'uomo su Marte nel 2030. Fino ad allora le capsule Orion raggiungeranno lo spazio aperto per testare l'affidabilità del vettore e le migliorie da apportare di volta in volta. Quello di oggi rappresenta dunque un appuntamento storico, dal momento che da circa 40 le capsule Usa non raggiungono lo spazio aperto. Secondo i piani iniziali, Orion sarebbe dovuto partire giovedì 4 dicembre alle 13.05, ma una serie di problemi ha costretto la Nasa a rimandare tutto di 24 ore. I primi lanci sono stati rinviati per il vento forte, mentre l'ultimo impedimento della giornata di ieri è stato di natura tecnica. Il malfunzionamento di una valvola di scarico ha reso impossibile il lancio entro la finestra che dava, come ultimo orario utile, le 15.44. Oggi la Nasa ci riprova: Orion, e il razzo Delta IV che gli darà la spinta per raggiungere la distanza di 5.800 km dalla Terra, ha un conto in sospeso con la storia.

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