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Orca uccide cucciolo per accoppiarsi con la madre: è il primo infanticidio della specie

Un orca maschio di 32 anni ha ucciso un neonato di nemmeno un giorno per costringere sua madre ad accoppiarsi. Il comportamento, osservato per la prima volta in questi cetacei, è stato reso ancor più ‘spietato’ dall’intervento della madre del grosso maschio, che ha impedito alla madre del piccolo di difendere suo figlio.
A cura di Andrea Centini
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Anche le orche (Orcinus orca) uccidono i piccoli per costringere le femmine ad accoppiarsi. Il primo infanticidio per scopo riproduttivo in questi grossi delfinidi è stato documentato a largo dell'isola di Vancouver, in Canada, dove un team di ricerca dell'organizzazione scientifica OrcaLab ha potuto osservare lo spietato comportamento già noto in altri mammiferi, come ad esempio leoni e roditori. Per quanto concerne i cetacei erano conosciuti casi soltanto in tre specie di delfini. A rendere ancora più impressionante e in qualche modo tragico l'evento, il fatto che il maschio direttamente responsabile della morte del piccolo è stato supportato da sua madre.

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I ricercatori di OrcaLab hanno iniziato a sentire strani richiami provenire dagli idrofoni (microfoni subacquei) a largo dell'isola canadese, piazzati proprio per studiare una popolazione di orche del Pacifico settentrionale. Così hanno deciso di inviare sul posto un gommone con tre biologi marini, per verificare esattamente cosa stesse succedendo. Jared R. Towers e i colleghi della Pacific Biological Station, Fisheries and Oceans Canada si sono trovati innanzi a una scena che li ha inorriditi e meravigliati allo stesso tempo.

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Un maschio di 32 anni in compagnia della madre di 46 ha puntato una giovane famiglia composta da madre di 28 anni, figlie di 5 e 8 anni e un piccolo di nemmeno un giorno (i ricercatori hanno determinato l'età del neonato dalla posizione della pinna dorsale, non ancora eretta). Dalle acque agitate dai cetacei il piccolo di un giorno non emergeva più per respirare, e quando gli schizzi si sono calmati gli scienziati si sono accorti che il maschio di 32 anni lo aveva afferrato con i denti, trattenendolo sott'acqua dalla pinna caudale per impedirgli di riemergere.

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La madre del piccolo ovviamente voleva intervenire, ma ogni possibile tentativo di salvare il figlio veniva ostacolato dalla madre del grosso maschio, che la colpiva con violenza e la teneva nelle retrovie. L'assalto si è concluso con la morte del piccolo, del quale tuttavia non è stato recuperato il corpo a causa dell'oscurità sopraggiunta. I ricercatori sono comunque sicuri che il maschio non lo ha mangiato, ma lo ha semplicemente eliminato per rendere sua madre nuovamente disponibile all'accoppiamento. Il supporto della madre di lui è stato spiegato dagli scienziati nell'ottica della propagazione dei geni. Nella società delle orche, del resto, comandano le femmine adulte e già riprodotte; molto probabilmente la madre di 46 anni deve aver ‘pensato' che aiutando il figlio i propri geni si sarebbero trasmessi ai nipoti. Un infanticidio col supporto della madre dell'assassino è la prima volta che viene osservato al di fuori degli esseri umani. I dettagli sul comportamento inedito per le orche sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

[Credit: Pacific Biological Station, Fisheries and Oceans Canada/OrcaLab]

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