Cambio ora solare e legale: date e come spostare le lancette
L'Italia è uno dei paesi in cui si applica la distinzione tra ora legale (o "estiva") e ora solare (o "invernale"). Due volte all'anno, dunque, le lancette dell'orologio devono essere spostate, rispettivamente, un'ora avanti e una indietro. Si tratta di una convenzione in vigore in diversi paesi con l'obiettivo di ridurre i consumi di energia elettrica sfruttando il più possibile le ore di luce naturale. L'aggettivo "legale" fa riferimento proprio a questa convenzione stabilita per legge, che determina una distinzione rispetto al tempo "naturale" scandito dalla rotazione terrestre sul proprio asse. In Italia l'ora solare equivale a UTC+1, mentre quella legale a UTC+2. Nel 2017 il cambio d'ora estivo è il 26 marzo; mentre si tornerà all'ora invernale il 29 ottobre.
Date del cambio d'ora nel 2017
Ora legale: 26 marzo
Ora solare: 29 ottobre
L'ora legale in Italia scatta, secondo disposizione dell'Unione Europea, alle 2 dell'ultima domenica di marzo (indipendentemente dal fuso orario), mentre si passa all'ora solare alle 3 dell'ultima domenica di ottobre. Nel calendario 2017, pertanto, le lancette vanno messe avanti di un’ora il 26 marzo, mentre quella solare entrerà in vigore a partire dal 29 ottobre e le lancette andranno messe un'ora indietro. Se è vero che quel giorno di marzo si dorme un'ora in meno, a ottobre, quando le lancette saranno messe indietro, si dorme un'ora in più. In base alla normativa europea è possibile conoscere in anticipo le date dei prossimi cambi d'ora. L'ora legale del prossimo anno, ad esempio, scatterà il 25 marzo 2018 e terminerà il 28 ottobre 2017.
L’alternanza ora legale/solare in Italia…
Nel nostro paese non è stata sempre questa la distribuzione dei due orari. L'orario legale in vigore, infatti, è stato istituito dall'Unione europea nel 2010 e che è stata recepita dall'Italia per decreto nel 2013. La prima volta che l'ora legale venne applicata in Italia risale al 1916 e fu motivata, così come in altri paesi, dall'esigenza di risparmiare per far fronte alle spese di guerra. Nel 1920 tornò l'orario unico, ma il secondo conflitto mondiale – e la successiva ricostruzione – impose nuovamente questa misura di austerità: dal 1940 al 1948 l'ora legale venne reinserita ed abolita più volte. Venne il Dopoguerra e con il Miracolo italiano i risparmi del cambio d'ora vennero relegati al passato. Finché nel 1966 i prodigi dell'economia italiana non si trovarono in piena fase declinante e la legge 1144 non delegò il Presidente della Repubblica a decidere di anno in anno le date dell'ora legale e solare.
l'ora legale negli altri paesi
In quanto convenzione, l'ora estiva non si applica ovunque. In primo luogo ne sono esclusi tutti i paesi equatoriali, che hanno una distribuzione del giorno e della notte meno soggetta a grandi variazioni durante l'anno. Mentre in Oriente pressoché nessun paese adotta la distinzione dei due orari, in Occidente essa è istituita quasi ovunque. Nel Vecchio continente è in vigore ovunque, sia nella parte continentale che in Inghilterra e, in generale, nel Regno Unito. Anche nei paesi dell'Europa Orientale che non fanno parte dell'UE trova applicazione l'alternanza di orari (caso particolarmente interessante per i drammatici eventi di cronaca è rappresentato dall'Ucraina, che ha deciso di uniformarsi ai paesi europei piuttosto che alla Russia, che dal 2011 non l'adotta più). Capita inoltre che all'interno di alcuni stati federali, come Canada e Stati Uniti, alcune regioni applichino l'ora legale e altre no. Esplicativo in tale senso è l'orario legale in Brasile e in Australia, sia perché esso trova applicazione solo in alcune parti del paese, sia perché, trovandosi nell'emisfero australe, le date sono invertite rispetto al nostro, quello boreale. L'ora legale in Brasile si applica tra ottobre e febbraio nelle regioni meridionali e sud-orientali, a Goiás, Mato Grosso do Sul e a Bahia; in Australia da febbraio ad aprile negli stati di New South Wales, Victoria, Tasmania, Australian Capital Territory e South Australia.
Perché cambiare ora?
L'ora legale è un'idea introdotta nel 1784 come espediente per risparmiare energia. A proporlo fu Benjamin Franklin, ma perché la sua idea potesse trovare seguito, si dovette attendere il 1916, quando a Londra la Camera dei Comuni istituì l'ora estiva nel quadro delle misure economiche necessarie per far fronte alla Prima guerra mondiale. Questa soluzione venne usata per sfruttare al massimo le ore diurne.
Ci allineamo al nostro ritmo naturale
Il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, infatti, porta le ore del giorno ad aumentare man man che ci si avvicina ai mesi estivi. Quando occorre l'ora legale, dunque, le lancette dell'orologio si spostano di un'ora avanti (per cui, come si riassume di frequente, "si dorme di meno"), mentre si spostano un'ora indietro quando scatta l'ora solare ("si dorme un'ora in più"). Si tratta tuttavia di un espediente diventato convenzione solo in epoca moderna, dal momento che le civiltà agricole si organizzavano naturalmente in base al sorgere del Sole (a Roma veniva detta ora prima, diversa ogni giorno, quella del levare della stella all'orizzonte).
Risparmio energetico
Ma l'utilità dell'ora legale, per la quale è stata promossa nell'ultimo secolo, non è quella di riallinearci al nostro bio-ritmo preindustriale. L'obiettivo è il risparmio che, secondo i calcoli della società Terna, ammonta a 560 milioni di kilowattora nei prossimi sette mesi. Il mese che farà registrare il maggior risparmio, e che è stato incluso nell'ora legale dall'ultima normativa Ue del 2010, è ottobre, durante il quale il risparmio dovuto al cambio d'ora ammonta a 152,3 milioni di kilowattora.
Parte della comunità scientifica tuttavia contesta da tempo l'uso di tale convenzione, sottolineando come il risparmio in termini economici e di inquinamento sia irrisorio rispetto al consumo dell'intero anno. Non solo, ma in un mondo che cambia e che divora energia, le lampadine elettriche (sempre più a basso consumo) sono destinate a diventare una voce di spesa sempre più irrilevante. A queste osservazioni, fortemente sostenute dai propugnatori di una sorta di "ora solare tutto l'anno" (si veda oltre), si sono aggiunte anche le ricerche scientifiche che rilevano un aumento degli infarti e degli incidenti stradali nel lunedì che segue il nuovo orario.
Rischi eventuali dell'ora legale
La tesi contro-ora legale/solare
In Italia, secondo sondaggi del Codacons, il 50% dei cittadini è a favore dell'ora solare tutto l'anno. Una soluzione che, secondo i sostenitori, porterebbe tutti a risparmiarne in salute, evitando quel periodo di adeguamento per alcuni molto sofferto e che forse con eccesso descrittivo è stato definito "jet lag". Secondo alcuni studi, invece sarebbe meglio l'ora solare tutto l'anno, poiché l'alternanza ora estiva/invernale farebbe male. Ad esempio uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha osservato che nelle tre settimane successive all’entrata in vigore dell’ora legale c’è un aumento degli infarti, soprattutto nelle donne. A ottobre, invece, quando arriva l’ora solare, si registra un incremento degli attacchi cardiaci solo per una settimana dopo aver spostato le lancette dell’orologio. Bisogna anche tener conto che la perdita di concentrazione, dovuta all’ora di sonno in meno nella notte del cambio d’ora, causa una perdita di concentrazione che si riflette in ogni ambito della vita dell’individuo: aumentano incidenti stradali e sul lavoro, calano le prestazioni degli studenti e il rendimento dei lavoratori si abbassa.
La tesi pro-ora legale/solare
A fare da contraltare a studi scientifici simili, altre ricerche che invece "scagionano" questa convenzione e che dunque dicono che l'ora legale non fa male. Nel 2013 Francesco Peverini, direttore scientifico della “Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno”, ha osservato che in realtà l'alternanza di due orari non fa altro che adeguare la vita delle persone alle nuove condizioni di luce e che pertanto risponde meglio dell'orario unico tutto l'anno al nostro bioritmo naturale. Piuttosto, osservò il prof. Peverini, sono ben altre le cause del disturbo del sonno, che vanno ricercate nei ritmi di lavoro sempre più frenetici. Ciononostante sono in molti a lamentare i fastidi causati da quello spostamento di 60 minuti delle lancette dell'orologio. Problemi che secondo alcuni pediatri peseranno sopratutto sui bambini dai 0 ai 14 anni, maggiormente legati alle proprie abitudini e più facili all'irritabilità nel caso in cui dorma poco. Italo Farnetani, pediatra di Milano, ha suggerito ad ADN Kronos una "terapia" semplice e piacevole per superare l'alterazione delle abitudini causate dall'ora legale: "se si sfrutteranno le giornate del fine settimana per stare all'aperto l'adattamento durera' meno del solito". Lo stesso pediatra, peraltro, è sostenitore convinto dell'ora legale tutto l'anno.
Ora legale e Pasqua: quante volte è successo nel passato?
Nel 2016 le lancette dell'orologio vengono spostate di un'ora proprio quando occorre la Pasqua. L'evento potrebbe aver sorpreso qualcuno, ma la verità è che nel passato ora legale e Pasqua sono capitate più volte nello stesso giorno. Come noto la data di Pasqua cambia sempre, mentre lo spostamento dell'orario è stato oggetto di diverse modifiche (e più volte soppresso), ma ormai si è stabilizzato nell'ultima domenica di marzo (in passato l'ora legale occorreva anche a maggio e giugno). Proprio da quando l'UE ha deciso di armonizzare così il cambio d'ora, la coincidenza con il giorno di Pasqua si è fatta più frequente. Ecco quando è successo negli anni passati:
- 1980: 6 aprile
- 1986: 30 marzo
- 1989: 26 marzo
- 1991: 31 marzo
- 1997: 30 marzo
- 2002: 31 marzo
- 2005: 27 marzo