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Onde gravitazionali rilevate dalla collisione di due stelle di neutroni e il fascio di luce

Per la prima volta i ricercatori hanno rilevato onde gravitazionale dalla collisione di due stelle di neutroni: tutto sull’annuncio che emoziona di nuovo il settore della Fisica.
A cura di Zeina Ayache
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"Oggi siamo felici di annunciare che gli scienziati hanno rilevato le onde gravitazionali dalla collisione di due nuove stelle di neutroni e ne osservato anche la luce", con queste parole France Córdova, Direttrice della National Science Foundation, ha annunciato la tanto attesa scoperta legata all'osservazione delle onde gravitazionali. Gli scienziati del LIGO e del Virgo sono riusciti ad ottenere queste rilevazioni con la collaborazione di 70 osservatori.

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Stelle di Neutroni. Le stelle di neutroni sono stelle compatte che si formano quando le stelle massicce esplodono in supernova, sono le stelle più piccole e più dense. Quando queste due stelle di neutroni hanno formato una spirale tra loro, hanno emesso onde gravitazionali che sono state rilevate dal LIGO e dal Virgo, lo scorso il 17 agosto 2017, per 100 secondi: dalla loro collisione, chiamata ‘kilonova', avvenuta a 130 milioni di anni luce dalla Terra, nella Galassia NGC4993 e in direzione della costellazione dell’Idra, si è formato un fascio di luce di raggi gamma che i ricercatori hanno potuto rilevare due secondi dopo l'osservazione delle onde gravitazionali. I giorni successivi gli scienziati hanno osservato anche radiazioni elettromagnetiche, inclusi raggio ultravioletti, x, infrarossi e onde radio.

L'importanza di questa osservazione. Quanto osservato ha permesso ai ricercatori di confermare quanto sostenuto da Einstein, e cioè che le onde gravitazionali viaggiano alla velocità della luce, e di scoprire che quanto teorizzato in passato è realtà e cioè che la collisione ha portato anche alla formazione di oro, piombo e platino in grandi quantità che si sono distribuiti nell'universo.

L’attesa dell’annuncio. Nei giorni scorsi l’annuncio era stato anticipato da un comunicato stampa molto misterioso in cui si parlava di ‘nuovi sviluppo nell’astronomia delle onde gravitazionali’. Gli esperti ci parlano dal National Press Club di Washington, D.C. e la conferenza è suddivisa in due momenti.

Le onde gravitazionali. Ricordiamo che la prima rilevazione delle onde gravitazionali è stata effettuata il 14 settembre 2015 e annunciata l’11 febbraio 2016 proprio dal LIGO che ha confermato successivamente anche la rilevazione della seconda, della terza e poi della quarta onda gravitazionale. Quanto scoperto ha permesso ai ricercatori Rainer Weiss, Barry C. Barish and Kip S. Thorne di ottenere il Nobel per la Fisica 2017, oltre che dimostrare parte della teoria della relatività di Albert Einstein del 1915.

I partecipanti alla conferenza.

Alle 16:00, ora italiana

Moderatore: France Córdova, Direttrice della National Science Foundation
David Reitze,Direttore Esecutivo, LIGO Laboratory/Caltech
David Shoemaker, Portavoce, collaboratore scientifico LIGO/MIT
Jo van den Brand, Portavoce, collaboratore Virgo/Nikhef, VU University Amsterdam
Julie McEnery, Scienziato del Progetto Fermi, NASA’s Goddard Space Flight Center
Marica Branchesi, collaboratore Virgo/Istituto di Scienze Gran Sasso, Italia
Vicky Kalogera, Astronfisico, collaboratore scientifico LIGO/Northwestern University

Alle 17:15, ora italiana

Moderatore: Jim Ulvestad, Assistente di direzione NSF Assistant Director (Acting) per Matematica e Fisica
Laura Cadonati, Vice portavoce, collaboratore scientifico LIGO/Georgia Tech
Andy Howell, Scienziato del Las Cumbres Observatory/UC-Santa Barbara
Ryan Foley, Assistente di Astronomia e Astrofisica, University of California-Santa Cruz
Marcelle Soares-Santos, Assistente, Fermi National Accelerator Laboratory/Brandeis University
David Sand, Assistentedi Astronomia, University of Arizona
Nial Tanvir, Professore di Astrofisica, University of Leicester, UK
Edo Berger, Professore di Astronomia, Harvard University
Eleonora Troja, Scienziato del NASA Goddard Space Flight Center/University of Maryland
Alessandra Corsi, Assistente, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Texas Tech University

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