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Onde gravitazionali: Ligo e Virgo annunciano l’osservazione di un secondo evento

Gli scienziati dei progetti scientifici Ligo e Virgo hanno annunciato una seconda registrazione di onde gravitazionali.
A cura di Daniele Gambetta
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Così apparirebbe probabilmente un buco nero posto in un contesto particlarmente ricco di stelle

Ieri – 15 giugno – ad una conferenza stampa, gli scienziati dei progetti scientifici Ligo e Virgo hanno annunciato una seconda registrazione di onde gravitazionali, le increspature nel tessuto spazio-tempo previste dalla Relatività Generale di Einstein. Il rilevamento, ottenuto dagli interferometri gemelli Advanced LIGO, negli Stati Uniti (a Livingston in Louisiana, e a Hanford nello Stato di Washington) alle ore 3:38:53 UTC del 26 dicembre 2015, non solo rappresenta una seconda osservazione tramite onde gravitazionali di un evento lontano nel cosmo, ma addirittura sarebbe l'osservazione di un evento diverso da quello già annunciato a febbraio.

Onde e materia

L'osservazione, questa volta, riguarda le ultime 27 orbite che due buchi neri, di massa pari a 14 e 8 masse solari, hanno compiuto "spiraleggiando" l’uno attorno all’altro prima di entrare in contatto e fondersi, formando un unico buco nero più massiccio, di una massa equivalente a 21 masse solari. Non deve stupire se la somma delle due masse iniziali non corrisponde alla massa finale, né si tratta di un errore di calcolo: è ben noto dalla Teoria della Relatività l'equivalenza di massa ed energia, ed infatti è proprio quella "mancante" massa solare,  liberatasi sotto forma di energia, che è stata osservata tramite onde gravitazionali.

Buchi neri "più leggeri"

“Questo secondo evento", spiega Fulvio Ricci, ricercatore INFN e professore alla Sapienza Università di Roma, a capo della collaborazione scientifica internazionale VIRGO, "ha caratteristiche sensibilmente diverse dal primo. È, infatti, generato da buchi neri più leggeri di quelli del precedente segnale – prosegue Ricci – e noi siamo stati in grado di seguirne l’evoluzione per più tempo: questo ci ha consentito di caratterizzare bene il sistema, nonostante il rapporto tra il segnale e il rumore di fondo fosse di minore intensità."
“Gli osservatori per onde gravitazionali rappresentano uno strumento unico per indagare il cosmo", dice invece Federico Ferrini, direttore dello European Gravitational Observatory EGO, che ospita e gestisce l’interferometro VIRGO, "perché questi particolarissimi messaggeri cosmici portano con sé informazioni che non saremmo in grado di ottenere in altro modo."

Verso nuove osservazioni

Gli scienziati concordano sul fatto che questa seconda scoperta segni l'inizio di una nuova era per l'astronomia. Vale la pena ricordare che gli eventi registrati tramite onde gravitazionali non emettono luce, quindi sarebbero stati impossibili da rilevare con la strumentazione classica. Considerando i due risultati a breve distanza di tempo, e i progetti di nuovi interferometri sia in Europa che in America, è possibile aspettarsi che da qui a poco saremo in grado di studiare dinamiche del profondo spazio delle quali fino ad ora eravamo totalmente all'oscuro.

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