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Oltre cento sostanze chimiche potenzialmente pericolose scoperte nei giocattoli dei bambini

Attraverso uno studio di revisione di 25 articoli dedicati all’analisi chimica dei giocattoli, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università tecnica della Danimarca ha scoperto 126 sostanze potenzialmente pericolose nelle plastiche utilizzate dai produttori. Ritardanti di fiamma e plastificanti tra quelli che preoccupano di più.
A cura di Andrea Centini
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Oltre cento sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute sono state trovate nella plastica dei giocattoli per bambini. Si tratta di ritardanti di fiamma, plastificanti e altri composti in concentrazioni tali da poter rappresentare un rischio, ad esempio per lo sviluppo del cancro o di altre malattie. Poiché non è in vigore una regolamentazione internazionale che stabilisca le caratteristiche chimiche delle plastiche dei giocattoli, gli scienziati sottolineano che è fondamentale sostituire tutti i composti preoccupanti individuati con alternative più sicure. Inoltre raccomandano ai genitori di comprare meno giocattoli di plastica ai propri figli, tenendo presente che nei Paesi occidentali, ogni anno, ciascun bambino accumula in media quasi 20 chilogrammi di nuovi giochi.

A rilevare la presenza di queste sostanze dannose nei giocattoli è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di tecnologia, gestione ed economia dell'Università tecnica della Danimarca, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scienze della salute ambientale dell'Università del Michigan e della Divisione Economia del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente. Gli scienziati, coordinati dal dottorando Nicolò Aurisano e dal professor Peter Fantke, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto un approfondito studio di revisione su 25 articoli scientifici (tutti sottoposti a revisione paritaria) dedicati all'analisi chimica dei giocattoli. Normalmente, infatti, i produttori di questi articoli non forniscono informazioni specifiche sui composti che caratterizzano le materie plastiche che li compongono.

Gli scienziati non solo hanno verificato le concentrazioni delle singole sostanze rilevate, ma hanno anche quantificato l'esposizione dei bambini a questi composti in relazione ai rischi per la salute, mettendo a punto una classifica delle sostanze più preoccupanti. “Su 419 sostanze chimiche presenti nei materiali plastici duri, morbidi e schiumosi utilizzati nei giocattoli per bambini, abbiamo identificato 126 sostanze che possono potenzialmente danneggiare la loro salute a causa del cancro o per effetti non cancerogeni, inclusi 31 plastificanti, 18 ritardanti di fiamma e 8 fragranze”, ha spiegato il professor Fantke dell'ateneo danese in un comunicato stampa. “Essere considerati dannosi nel nostro studio significa che per queste sostanze chimiche, le dosi di esposizione stimate superano le dosi di riferimento regolamentari (RfD) o i rischi di cancro superano le soglie di rischio regolamentari”, ha aggiunto lo scienziato, specificando che queste sostanze dovrebbero essere rimosse prioritariamente con composti più “sicuri e sostenibili”. Tra le sostanze nel mirino degli scienziati, ftalati e ritardanti di fiamma bromurati ampiamente diffusi, ma anche due plastificanti (butirrato TXIB e citrato ATBC), “che vengono utilizzati come alternative ad alcuni ftalati regolamentati”.

Gli scienziati affermano che le sostanze potenzialmente pericolose spesso vengono sostituite dai produttori con altri composti nocivi, proprio a causa delle lacune nella regolamentazione. Ma anche dove tali regolamentazioni sussistono, possono emergere dei rischi. “Alcuni additivi tossici e vietati si trovano ancora nei giocattoli di plastica anche nei mercati regolamentati, ad esempio nel caso del riciclaggio di plastica contaminata, inconsapevolezza dei produttori o assenza di normative nel paese produttore”, aggiungono gli esperti. Delle 126 sostanze identificate, 27 vengono regolamentate ma sono comunque presenti nei giocattoli sottoposti a test, inoltre 17 definite “preoccupanti” non compaiono negli elenchi di rischio, pur essendo potenzialmente pericolose per la salute dei bambini. Alla luce di tutte queste considerazioni, gli autori dello studio non solo invitano le autorità internazionali a mettere a punto una severa normativa condivisa per la produzione dei giocattoli, ma anche di ridurre in modo significativo l'esposizione dei piccoli ai giocattoli di plastica. Come? Comprandone decisamente di meno. I dettagli della ricerca “Chemicals of concern in plastic toys” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Environment International.

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