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Covid 19

Nuovo farmaco anti Covid di AstraZeneca abbatte mortalità del 50%: come funziona l’AZD7442

Il farmaco anti Covid di AstraZeneca AZD7442, un mix dei due anticorpi monoclonali tixagevimab e cilgavimab, in uno studio di Fase 3 ha dimostrato di abbattere del 50 percento il rischio di morte o di evoluzione verso la forma grave della COVID-19 nei pazienti trattati precocemente. Il farmaco si basa su anticorpi a lunga durata d’azione (LAAB), che possono permanere nell’organismo almeno fino a 9 mesi ed essere utilizzati anche come metodo preventivo.
A cura di Andrea Centini
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La società biofarmaceutica anglo-svedese AstraZeneca ha annunciato che il suo farmaco anti Covid a base di anticorpi a lunga durata d'azione o LAAB (long-acting antibodies) è stato in grado di abbattere del 50 percento la mortalità dei pazienti contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 trattati precocemente. Il risultato estremamente positivo, ottenuto in uno studio di Fase 3 chiamato “TACKLE”, ha portato l'azienda produttrice del vaccino Covid Vaxzevria a richiedere l'autorizzazione per l'uso di emergenza alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, l'agenzia federale che si occupa di regolamentare farmaci, prodotti alimentari e terapie sperimentali. Il dato è simile a quello ottenuto dalla pillola anti Covid di Merck.

Il farmaco di AstraZeneca, chiamato AZD7442, è una combinazione di due distinti anticorpi monoclonali, il tixagevimab (AZD8895) e il cilgavimab (AZD1061), che colpiscono due siti della proteina S o Spike del patogeno pandemico, il “grimaldello biologico” che il coronavirus sfrutta per legarsi al recettore ACE2 delle cellule umane, rompere la parete cellulare, riversare l'RNA virale all'interno della cellula e avviare la replicazione, che è alla base della malattia (COVID-19). I due anticorpi monoclonali derivano dalle cellule B di pazienti Covid guariti/convalescenti, che vengono sottoposti a un processo di ingegnerizzazione in laboratorio (ad esempio allungandone l'emivita e riducendo determinati recettori). L'AZD7442 non è l'unico mix di anticorpi per combattere l'infezione; anche il Regeneron, utilizzato anche per curare Donald Trump e recentemente raccomandato dall'OMS, si basa su due distinte immunoglobuline lavorate in laboratorio. Tuttavia, come affermato da AstraZeneca, il suo farmaco “è il primo LAAB con dati di Fase III a dimostrare benefici sia nella profilassi che nel trattamento della COVID-19 ed è facilmente somministrabile mediante iniezione intramuscolare”.

Per determinare l'efficacia dell'AZD7442 gli scienziati hanno coinvolto nello studio circa 900 pazienti, tutti nella fase iniziale del contagio da SARS-CoV-2, il 90 percento dei quali considerati a rischio di progressione verso la COVID-19 severa, ad esempio a causa di comorbilità (diabete, malattie polmonari croniche, malattie cardiovascolari) e obesità. Il 13 percento aveva oltre 65 anni di età, un altro fattore di rischio noto per il rischio di aggravamento. I pazienti sono stati divisi in due gruppi: il primo ha ricevuto la terapia standard più una somministrazione da 600 milligrammi di AZD7442; il secondo, il gruppo di controllo, la terapia standard più una soluzione salina (placebo). Tutti sono stati trattati entro sette giorni dall'emersione dei sintomi dell'infezione. Dall'analisi degli esiti clinici, gli scienziati hanno osservato 18 casi di COVID-19 grave o morte nel gruppo AZD7442 (18/407), mentre sono stati 37 in quello placebo (37/415), cioè il doppio. In parole semplici, il farmaco somministrato entro sette giorni dalla comparsa dei sintomi ha abbattuto del 50 percento la mortalità o le probabilità di sviluppare la forma grave della malattia. Gli scienziati hanno esaminato anche gli effetti della somministrazione entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi, osservando un abbattimento del rischio di morte o Covid grave del 67 percento rispetto al placebo (9 casi su 253 nel gruppo AZD7442 contro 27 su 251 in quello placebo).

“Con i continui casi gravi di COVID-19 in tutto il mondo, c'è una significativa necessità di nuove terapie come AZD7442 che possono essere utilizzate per proteggere popolazioni vulnerabili dal contrarre la COVID-19 e può anche aiutare a prevenire la progressione verso la forma severa. Questi risultati positivi mostrano che una comoda dose intramuscolare di AZD7442 potrebbe svolgere un ruolo importante nell'aiutare a combattere questa devastante pandemia”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Hugh Montgomery, docente di Medicina intensiva presso lo University College di Londra e ricercatore principale dello studio TACKLE. “Questi importanti risultati per AZD7442, la nostra combinazione di anticorpi a lunga durata d'azione, si aggiungono al crescente numero di prove per l'uso di questa terapia sia nella prevenzione che nel trattamento della COVID-19. Un intervento precoce con il nostro anticorpo può offrire una significativa riduzione della progressione verso una malattia grave, con una protezione continua per più di sei mesi”, gli ha fatto eco Mene Pangalos, il vicepresidente del dipartimento di Ricerca e Sviluppo di AstraZeneca.

Indagini precedenti avevano dimostrato che il mix di anticorpi monoclonali dell'AZD7442 può persistere nell'organismo almeno fino a 9 mesi nei pazienti trattati, pertanto gli scienziati ritengono che questa terapia possa essere efficace non solo per il trattamento precoce dell'infezione – per evitare che evolva nella forma grave, come evidenziato dal nuovo studio – ma anche nella sua prevenzione. I pazienti che potrebbero beneficiare di più del farmaco sono gli immunodepressi che non sviluppano sufficienti anticorpi dopo la somministrazione del vaccino, che resta l'arma principale per combattere la pandemia.

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