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Nuove rivelazioni sull’Ufo-crash di Roswell? Solita minestra fantascientifica

L’8 luglio 2017 ricorreranno i settant’anni dall’Ufo-crash di Roswell. Secondo la mitologia ufologica si tratterebbe del primo caso di insabbiamento da parte dei governi di visite da parte degli alieni.
A cura di Juanne Pili
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Il vice sceriffo Charles Fogus ha affermato in una recente intervista di aver visto un disco volante nel sito dell'ufo-crash di Roswell, avvenuto nel New Mexico nel 1947. Fogus sostiene che ci fossero anche degli alieni: "Sembravano quelli che vediamo in televisione". Per saperne di più dobbiamo leggere il nuovo libro nel quale tali rivelazioni saranno disvelate: UFOs Today: 70 Years of Lies, Misinformation and Government Cover-Up. La notizia viene rilanciata anche nel portale di Coast to coast am, celebre trasmissione radiofonica che diede i natali a tante tesi di complotto, come quella delle Scie chimiche.

Cosa successe a Roswell

L'8 luglio 1947 Walter Haut redisse il comunicato stampa che informava dell’Ufo-crash di Roswell, scritto assieme al colonnello Blanchard. Il 509° bombardieri dell’8^ forza aerea di Roswell si sarebbe impossessato di un disco caduto in un Ranch nelle vicinanze. I proprietario custodì i frammenti in un capanno. Una volta allertato lo sceriffo, questo si rivolse al Maggiore Jesse Marcel del 509°. I frammenti – di cui esistono delle memorabili immagini – vennero prelevati dal capanno per essere "analizzati". Inizialmente il comunicato stampa viene censurato dal generale Roger; questo esibisce i rottami parlando di un "pallone sonda meteorologico". Poi in un secondo momento la storia dell'Ufo-crash prese piede senza intoppi.

Cosa è stato davvero insabbiato

Come avevamo già accennato in altri articoli sia la versione di Haut e Blanchard che quella di Roger e Marcel sono false. Le immagini, mai contestate dagli ufologi, mostrano chiaramente dei frammenti compatibili con un pallone sonda, ma con la meteorologia c'entra molto poco. Entrambe le versioni: quella ufologica e meteorologica, sono delle coperture. Quindi un "complotto" volto ad insabbiare la verità ci fu realmente. Alla fine la copertura aliena sembrò essere più efficace, nonché remunerativa per gli abitanti di Roswell ch'è tutt'oggi meta di un fiorente "turismo ufologico". Testimonianze e dati riguardanti la tesi ufologica risultano decisamente incoerenti e si contraddicono tra loro, come è possibile constatare ad un'analisi preliminare. Non di meno è molto improbabile che le forze dell'ordine in America avessero il compito di intimidire dei cittadini, qualora fossero venuti in contatto con dei banali palloni meteorologici. Cosa si stava coprendo allora?

Un particolare dei frammenti rinvenuti a Roswell nel 1947.
Un particolare dei frammenti rinvenuti a Roswell nel 1947.

Cos'era il progetto Mogul

Oggi abbiamo la possibilità di esaminare documentazioni che all'epoca erano comprensibilmente inaccessibili. Parliamo del progetto Mogul, un piano del Oss (i servizi segreti americani da cui discenderà la Cia), volto a spiare i test nucleari russi. Per questo scopo venivano impiegati dei palloni sonda contenenti apparecchiature che molto probabilmente i contadini del New Messico non avrebbero faticato a considerare "aliene". Questi palloni venivano portati in quota in modo da raggiungere un particolare strato dell’atmosfera, dove i suoni vengono meglio convogliati e amplificati. La tecnica si ispirava a quella usata dalle balene per comunicare tra loro a grandi distanze, disponendosi ad un certo livello di profondità.

Nasce il mito dei Mib. Va da sé che quando questi palloni cadevano l'Fbi si preoccupasse di correre a recuperarne i frammenti con la preziosa apparecchiatura, nella speranza che le spie sovietiche se ne accorgessero. Nell'operazione di recupero si fecero riconoscere per la loro totale mancanza di tatto con la popolazione locale, generando così il mito dei Mib (Men in black), che tanta fortuna avrà nella cultura popolare. Presto il progetto Mogul venne archiviato, per ovvie difficoltà a custodire il segreto a lungo. Non tutti si sarebbero bevuti la storia del pallone meteorologico, men che meno dell'Ufo. Su questo occorre essere chiari: solo una persona che non avesse visto direttamente i frammenti avrebbe potuto crederci davvero.

Torniamo quindi alle affermazioni di Charles Fogus. Cosa ci danno di più? Assolutamente niente che non avessimo già letto in tutti questi anni. Fogus fa queste affermazioni nel contesto della promozione di un libro, senza presentare dati concreti. La sua descrizione dei corpi alieni è chiaramente mutuata dall'immagine del "Grigio" della cultura popolare.

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