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Nettuno ha una nuova Luna

Scoperta grazie al telescopio Hubble, è il quattordicesimo Satellite naturale del gigante gassoso.
A cura di Nadia Vitali
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Image Credit: NASA, ESA, M. Showalter/SETI Institute
Image Credit: NASA, ESA, M. Showalter/SETI Institute

Il nostro Sistema Solare ha un segreto in meno da rivelarci: per anni, infatti, quel piccolo puntino bianco era rimasto celato agli occhi degli scienziati, schivando addirittura l'obiettivo scrutatore della sonda NASA Voyager 2 che, nel corso della sua ricognizione attorno a Nettuno effettuata nel 1989 prima di prendere il largo anche dai Pianeti più distanti da noi, non riuscì ad individuare l'oggetto celeste. Solo recentemente, è stato il telescopio spaziale Hubble a far avanzare ipotesi sulla sua esistenza agli astronomi: Mark Showalter, del SETI Institute di Mountain View, aveva individuato il pallido punto mentre era intento ad osservare gli archi d'anello caratteristici del Pianeta. Poiché l'orbita lunare è molto veloce, riuscire a rilevare le caratteristiche dell'oggetto al fine di classificarlo presentava molte difficoltà. Showalter ha quindi deciso di adottare una tecnica per seguire i movimenti di quello che sospettava già essere il quattordicesimo satellite naturale del Gigante Gassoso: attraverso l'analisi di circa 150 fotografie provenienti dall'archivio di Hubble, che includeva immagini "scattate" tra il 2004 ed il 2009, è riuscito a tracciare il percorso del piccolissimo astro.

Le caratteristiche della quattordicesima Luna – S/2004 N 1, questo il nome del "nuovo arrivato" nel Sistema Solare, ha un periodo di rivoluzione brevissimo di appena 23 ore; con un diametro di sole 12 miglia (circa 20 chilometri) ha dimensioni e luminosità talmente ridotte da giustificare facilmente il fatto di essere sfuggito all'esploratrice Voyager 2. Gli esperti della NASA hanno infatti spiegato che la sua luce è all'incirca 100 volte meno intensa di quella della stella più fioca visibile ad occhio nudo nei nostri cieli. Distante circa 105.000 chilometri (65.400 miglia) dal suo Pianeta di riferimento, caratterizzato dal colore azzurro intenso, il piccolo oggetto è distinguibile tra le orbite di due tra i suoi fratelli, più noti e grandi di lui: da una parte Larissa, dall'altra Proteo. C'è da immaginare che, a breve, anche S/2004 N 1 avrà il suo nome "mitologico" per non sfigurare tra i tredici satelliti che lo hanno preceduto sulle carte degli astronomi: e chissà che anche per questo piccolo punto bianco non saranno nuovamente gli utenti più appassionati a scegliere come battezzare la quattordicesima Luna, come già accaduto per Plutone.

In buona compagnia – A precedere S/2004 N 1 ci sono infatti: Naiade, in onore delle ninfe acquatiche della mitologia greca; Talassa, figlia di Emera ed Etere il cui nome significa "mare"; Despina, nata da Poseidone e Demetra; Larissa, che con Poseidone concepì Pelasgo; Proteo, divinità marina figlia di Oceano e Teti, che poteva mutare la propria forma in qualsiasi momento; Tritone, il figlio dello stesso Poseidone e della nereide Anfitrite, sovente raffigurato con il busto d'uomo e la parte inferiore di pesce; Nereide, dal nome delle ninfe del mare; Alimede, Sao e Laomedea, vennero scoperti insieme nel 2002 e battezzati con i nomi di tre delle nereidi; anche Galatea, individuato nel 1989, Psamate e Neso, nel 2007, prendono il nome dalle nereidi. Per S/2004 N 1 serve decisamente un appellativo all'altezza.

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