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Strano rettile simile a un ornitorinco scoperto in Cina: chi era l’Eretmorhipis carrolldongi

Un team di ricerca internazionale ha descritto uno scheletro completo di Eretmorhipis carrolldongi, un curioso rettile vissuto 250 milioni di anni fa con una morfologia simile a quella dell’ornitorinco. Aveva un becco, occhi e testa piccola, oltre a placche osse triangolari sul dorso. Nella squadra di paleontologi anche l’italiano Andrea Tintori.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Gianluca Danini

Circa 250 milioni di anni fa, nel Triassico inferiore, viveva uno stranissimo rettile dall'aspetto molto simile a quello dell'attuale ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus), un mammifero con caratteristiche uniche e affascinanti. Il rettile, appartenente all'ordine degli Hupehsuchia e scientificamente chiamato Eretmorhipis carrolldongi, era noto ai paleontologi fin dal 1991 e fu classificato per la prima volta nel 2015, tuttavia soltanto di recente è stato scoperto uno scheletro completo; tutti gli altri erano inatti privi di testa. È stata proprio questa scoperta a permettere agli scienziati di comprenderne più a fondo l'anatomia e soprattutto di ipotizzarne il comportamento.

Orgoglio italiano. La descrizione più accurata dell'Eretmorhipis carrolldongi è stata fatta da un team di ricerca internazionale guidato scienziati cinesi del Wuhan Centre of China Geological Survey, che hanno collaborato con i colleghi dell'Università della California, del The Field Museum di Chicago, dell'Università di Pechino e dell'Università degli Studi di Milano. Il contributo italiano è stato dato dal paleontologo Andrea Tintori, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'ateneo meneghino.

Credit: Gianluca Danini
Credit: Gianluca Danini

Un aspetto curioso. L'Eretmorhipis carrolldongi aveva un aspetto così peculiare che sono stati gli stessi paleontologi a definirlo "strano". Lungo circa 70 centimetri, aveva una piccola testa, piccoli occhi e un curioso becco da ornitorinco. Al centro di esso si trova un foro analogo a quello presente nel vero ornitorinco, dove molto probabilmente si trovavano i recettori che permettevano al rettile di cacciare invertebrati nei fondali fangosi. Secondo Tintori e colleghi molto probabilmente si nutriva di piccoli invertebrati come gamberetti e vermi. Era dotato di uno scheletro piuttosto robusto e si ritiene non fosse un agile nuotatore, tuttavia poteva contare su una discreta potenza grazie alle quattro grandi pinne (evolutesi in maniera simile a quelle di altri rettili preistorici acquatici, come gli ittiosauri). Il corpo era sormontato da placche ossee triangolari (chiamate osteodermi) che gli donavano un aspetto ancor più rigido e peculiare.

Credit: Long Cheng, et al, Scientific Reports 2019
Credit: Long Cheng, et al, Scientific Reports 2019

Un habitat enigmatico. Il fossile completo dell'Eretmorhipis carrolldongi è stato trovato nella stessa area di scavi dove i paleontologi hanno trovato tutti i membri degli Hupehsuchia. Sita nella Cina centrale nella provincia dello Hubei, all'epoca del rettile era un immenso mare profondo appena un metro, costellato da lagune più profonde. È proprio all'interno di esse che sono emersi i fossili del rettile-ornitorinco. Curiosamente gli scienziati non hanno trovato resti di altri animali, come pesci, crostacei o altro, dunque hanno pochissime informazioni su questo strano ecosistema preistorico. Probabilmente le varie specie di Hupehsuchia erano in serrata competizione fra loro e si dividevano il territorio di caccia in base agli orari del giorno. I dettagli della ricerca “Early Triassic marine reptile representing the oldest record of unusually small eyes in reptiles indicating non-visual prey detection” sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

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