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Nel frutto del melograno il segreto per combattere l’invecchiamento dei muscoli

Un team di ricerca svizzero ha dimostrato che un metabolita derivato da composti presenti nel melograno – chiamato urolitina A – è in grado di contrastare l’invecchiamento dei muscoli grazie al ripristino della biogenesi mitocondriale, un processo che rallenta con l’età. Gli integratori sono privi di effetti collaterali.
A cura di Andrea Centini
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Credit: edenirocha
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Molecole estratte dal frutto del melograno – e presenti anche in altra frutta – possono rallentare i processi di invecchiamento e la relativa perdita di massa muscolare, che si determina naturalmente a partire dai 50 anni di età. Si tratta degli ellagitannini, che una volta ingeriti vengono trasformati nel nostro intestino nel metabolita chiamato urolitina A, la sostanza con spiccate doti “anti-aging”. A dimostrarne l'efficacia è stato un team di ricerca svizzero guidato da scienziati della società Amazentis SA, una derivata del Politecnico di Losanna (École Polytechnique Fédérale de Lausanne). I ricercatori, coordinati dal professor Chris Rinsch, hanno collaborato con i colleghi dell'Istituto di Bioinformatica SIB Swiss.

L'esperimento. Poiché non tutti riescono a produrre quantità sufficienti di urolitina A, il professor Rinsch e i colleghi hanno voluto verificare gli effetti di integratori a base di questo composto su circa sessanta anziani, tutti in buona salute e con una vita fondamentalmente sedentaria. Precedenti indagini avevano dimostrato effetti anti-invecchiamento e di rinforzo muscolare su modelli animali. Dopo aver somministrato ai partecipanti una singola dose da 250 a 2000 milligrammi di urolitina A e aver verificato l'assenza di effetti collaterali rispetto al gruppo di controllo, i ricercatori hanno li hanno suddivisi in quattro distinti gruppi, a ciascuno dei quali è stato fornito un programma diverso di assunzione giornaliera. I primi tre gruppi hanno assunto una dose da 250, 500 o 1000 milligrammi di urolitina A una volta al giorno per 28 giorni, mentre al quarto è stato dato un placebo.

I risultati. Al termine della sperimentazione gli scienziati hanno verificato vari biomarcatori relativi alla salute cellulare e mitocondriale, oltre a quella generale del tessuto muscolare. Dalle analisi è emerso che l'urolitina A era in grado di ripristinare la biogenesi mitocondriale, il processo che permette di sostituire i mitocondri difettosi (le "centrali elettriche" delle cellule) e che diventa meno efficiente con l'età e la sedentarietà. Attraverso questa riattivazione veniva aumentata la massa mitocondriale con effetti non dissimili dall'esercizio fisico, non sempre praticabile da soggetti anziani e debilitati. Uno degli aspetti più interessanti della ricerca risiede nel fatto che l'urolitina A somministrata dai ricercatori è risultata completamente esente da effetti collaterali, dunque l'idea è quella di far approvare e commercializzare integratori nel giro di poco tempo. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Nature Metabolism.

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