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Nanoparticelle d’oro contro i virus: ecco come distruggono ebola, Hiv e papilloma

Un team di ricerca internazionale guidato da italiani ha creato una nuova “arma” per distruggere i virus, basata sulle nanoparticelle d’oro. Test positivi in laboratorio su cellule umane e modelli animali.
A cura di Andrea Centini
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I virus responsabili di malattie diffuse come polmonite, papilloma, herpes e AIDS possono essere aggrediti e distrutti da nanoparticelle d'oro, che mimando la superficie delle cellule umane riescono a ingannare, attirare ed eliminare questi agenti patogeni dall'organismo. Lo ha dimostrato un team di ricerca internazionale composto da studiosi dell'Università di Torino e del Politecnico Federale di Losanna (EPFL), guidato dagli italiani Francesco Stellacci e David Lembo. La speranza dei ricercatori è che questa scoperta possa gettare le basi per la creazione di una nuova famiglia di farmaci antivirali, in grado di contrastare virus responsabili di milioni di morti ogni anno.

Gli studiosi hanno determinato l'efficacia delle nanoparticelle d'oro – innocue per l'essere umano – dopo aver condotto diversi test di laboratorio su cellule e tessuti umani in vitro, infettati da varie tipologie di virus. Fra essi il papilloma, l'Hiv, l'herpes simplex, il virus respiratorio sinciziale (RSV) e quello responsabile della febbre dengue. Anche gli esperimenti condotti sui modelli murini (topi) hanno dato esito positivo: i roditori infettati con la polmonite, dopo essere stati trattati con le nanoparticelle d'oro, sono infatti completamente guariti dalla malattia.

Ma come agiscono queste microscopiche particelle del prezioso metallo? In parole semplici, le nanoparticelle d'oro riescono a camuffarsi da cellule dell'organismo umano, esibendo una struttura che imita la superficie cellulare. I virus vengono ingannati e le attaccano per avviare il processo di replicazione, ma restano prima intrappolati e successivamente distrutti, sotto l'effetto di una pressione locale. L'intero processo non provoca alcun tipo di danno alle vere cellule dell'organismo.

Si tratta di una scoperta importante non solo per l'efficacia dimostrata, ma anche perché per la prima volta si potrebbero contrastare i virus nello stesso modo in cui vengono affrontati i batteri con gli antibiotici, ovvero con farmaci ad ampio spettro e non specifici come gli antivirali attualmente disponibili. “Lo studio dimostra che esiste un modo nuovo di creare farmaci contro i virus”, ha sottolineato all'ANSA il professor Stellacci. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto il ricercatore – è ideare una nuova strategia di contrasto alle infezioni che agisca ad ampio spettro su virus diversi, proprio come fanno gli antibiotici contro i batteri. Il passo successivo è disegnare molecole biologiche con proprietà simili alle nanoparticelle d'oro, capaci di agire come farmaci antivirali, e passare alla fase dei test clinici”. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Materials.

[Credit: Jarmoluk]

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