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Mycoplasma genitalium, cos’è il pericoloso batterio che si trasmette facendo sesso

Il piccolo batterio Mycoplasma genitalium è trasmissibile sessualmente e i suoi tassi d’incidenza sono in costante ascesa, avendo superato anche quelli di patologie veneree diffuse come la clamidia. L’infezione può portare a infiammazioni estese, perdite di fluidi e sangue e nei casi più gravi sterilità nelle donne. Poiché manifesta resistenza agli antibiotici c’è il rischio che possa trasformarsi in un nuovo “superbatterio”.
A cura di Andrea Centini
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Il Mycoplasma genitalium è un batterio che si trasmette attraverso i rapporti sessuali e che, sebbene spesso sia asintomatico, può scatenare sintomi assimilabili a quelli di altre malattie veneree – come la clamidia e la gonorrea – e portare fino all'infertilità nelle donne. Si tratta di un agente patogeno emergente che ha il serio rischio di trasformarsi in un super batterio, avendo già dimostrato una discreta resistenza agli antibiotici. Per questa ragione il governo britannico ha creato nuove linee guida per arginare il dilagare delle infezioni, i cui tassi di incidenza hanno superato quelli di altre patologie sessualmente trasmissibili come la già citata clamidia. Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo batterio.

Cos'è il Mycoplasma genitalium

Il Mycoplasma genitalium, conosciuto anche con le sigle MG e Mgen, è un piccolo batterio Gram-Positivo appartenente al peculiare genere Mycoplasma, un insieme di microorganismi che non presenta una parete cellulare attorno alla membrana cellulare. Ciò li rende inattaccabili da antibiotici comuni come la penicillina e o i beta-lattamici, che hanno come obiettivo proprio la sintesi della parete cellulare. Poiché ha dimostrato resistenza agli antibiotici macrolidi utilizzati per contrastarlo e i tassi d'incidenza delle infezioni continuano a crescere, sta preoccupando gli scienziati. Il rischio, come indicato, è quello che possa trasformarsi in un nuovo superbatterio, quelli che a partire dal 2050 potrebbero uccidere nel mondo una persona ogni tre secondi. Nel 2012 il Mycoplasma genitalium è stata la prima forma di vita riprodotta al computer.

I sintomi del Mycoplasma genitalium

Il Mycoplasma genitalium trova terreno fertile sulle cellule epiteliali ciliate del tratto urinario e genitale e può essere trasmesso facilmente attraverso i rapporti sessuali. La sua diffusione può essere fermata utilizzando il preservativo. Spesso la sua colonizzazione è del tutto asintomatica (è dunque in rapporto commensale), ma in numerosi casi si manifesta con una seria morbilità sia negli uomini che nelle donne. Tra i principali sintomi ci sono uretriti (infiammazioni dell'uretra), bruciore durante la minzione, perdite di sangue e di muco nelle donne e di una soluzione acquosa negli uomini. Nelle donne possono manifestarsi estese infiammazioni dell'apparato riproduttivo, come cerviciti, endometriti e salpingiti (infiammazione delle tube di Falloppio). Nelle circostanze più gravi il patogeno può portare alla sterilità nelle donne, inoltre si sospetta un suo possibile coinvolgimento nello sviluppo di cancri e linfomi a prostata e ovaie.

Diagnosi e cura

La diagnosi delle infezioni da Mycoplasma genitalium avviene attraverso specifici test chiamati NAAT (test di amplificazione dell'acido nucleic) che rilevano il DNA e l'RNA del patogeno. I test diagnostici più recenti puntano a individuare anche le mutazioni legate alla resistenza del batterio agli antibiotici macrolidi. Diagnosticata la sua presenza, si procede con un trattamento antibiotico a base di azitromicina o doxiciclina, verso i quali Mycoplasma genitalium può manifestare una notevole resistenza. In base alla risposta dei pazienti, i medici possono prescrivere altri antibiotici come moxifloxacina e pristinamicina.

[Credit: sasint]

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