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Mostro a due teste pescato in mare, cos’è e come è possibile: le immagini dell’animale

L’esemplare, una focena comune, sarebbe nato vivo ed è deceduto poche ore prima di restare intrappolato nella rete. Dopo aver scattato alcune foto i pescatori hanno rigettato in mare la carcassa, preoccupati per le potenziali conseguenze.
A cura di Andrea Centini
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Lo scorso 30 maggio, al largo di Hoek van Holland, una piccola frazione del comune di Rotterdam, pescatori olandesi hanno issato a bordo della propria imbarcazione la carcassa perfettamente integra di un vero e proprio ‘mostro marino', una rarissima focena a due teste deceduta poco prima di restare intrappolata nella rete. I pescatori ne hanno divulgato immediatamente le immagini sui social, e nel giro di poche ore sono finite sull'account del professor Erwin Kompanje, un biologo marino specializzato in cetacei e curatore della sezione mammiferi al Museo di Storia Naturale di Rotterdam.

Per lo studioso si è trattato di un vero e proprio shock, dato che nella storia della cetologia sono noti soltanto nove casi in tutto di gemelli siamesi e bicefalia, un disordine cefalico congenito legato a mutazioni genetiche. “Anche la nascita di gemelli sani è rara; non c'è spazio nel grembo della madre per ospitare più di un piccolo”, ha sottolineato il ricercatore olandese.

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Poterne studiare la carcassa avrebbe aiutato gli scienziati a comprendere più a fondo lo sviluppo cerebrale di questi intelligentissimi animali, tuttavia i pescatori, preoccupati dal fatto che potevano aver portato a bordo qualcosa di illegale, dopo qualche scatto hanno deciso di rigettarla in mare. Il ricercatore li ha contattati immediatamente e si è fatto dare le coordinate del ritrovamento nel Mare del Nord, ma è avvenuto a troppe miglia nautiche dalla costa e ritrovare la carcassa sarebbe stato impossibile.

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L'esemplare, forse gemelli siamesi che condividevano un unico corpo, per il dottor Kompanje era maschio e dovrebbe essere nato vivo. La pinna dorsale ancora in formazione suggerisce che sia morto poco dopo la nascita; del resto, il cuore non avrebbe avuto la forza necessaria per pompare sangue in tutto l'organismo, inoltre i due cervelli avrebbero reso particolarmente difficoltoso il controllo della respirazione, che nei cetacei è un atto completamente volontario.

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Nonostante la carcassa sia andata perduta, il professor Kompanje e un collega hanno comunque deciso di scrivere un articolo scientifico, plasmato attorno alle foto dei pescatori e alla situazione generale delle focene al largo delle coste olandesi. Si tratta dei cetacei più piccoli al mondo, e si differenziano dai delfini principalmente per avere denti piatti anziché conici. Il ‘mostro marino' recuperato nel Mare del Nord apparteneva alla specie più comune, Phocoena phocoena, della quale in queste acque ne vivono oltre 340mila esemplari.

[credit Erwin Kompanje]

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