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Migliaia di anni fa in Perù già si mangiavano pop corn

Recenti ritrovamenti in alcuni siti archeologici del Perù provano che quasi 7000 anni fa le popolazioni costiere dello stato sud americano mangiavano i chicchi di granoturco “scoppiato” che oggi ancora sono amatissimi in tutto il mondo.
A cura di Nadia Vitali
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Tra le genti dell'America centro meridionale il mais ha costituito, e tutt'ora costituisce, una indispensabile risorsa alimentare; proprio le popolazioni indigene dell'area mesoamericana furono, infatti, le prime a coltivare questo prezioso cereale che si diffuse prima nelle regioni corrispondenti attualmente al Messico, poi nel resto del continente, creando un florido commercio su cui si basavano le economie di intere civiltà precolombiane.

Ma se agli occhi degli studiosi è piuttosto chiara la cronologia della «domesticazione» di quello che noi chiamiamo granoturco (e il cui nome scientifico è Zea Mays)  grazie a testimonianze che l'archeobotanica ha scrupolosamente decifrato nel corso degli anni, i dati riguardanti la prima morfologia di questo vegetale, la sua successiva evoluzione e la differenziazione in numerose varietà sono rimasti per lo più oscuri: i soli micro fossili conservati, risalenti a circa 5000 anni fa, non sono in grado di fornire informazioni dettagliate su forma e dimensioni delle pannocchie del tempo.

L'ultimo studio pubblicato dalla rivista Proceedings of the National Academy of Science ha il vantaggio di essere riuscito a lavorare su dei reperti di gran lunga più interessanti: resti di pannocchie con i loro involucri, le loro barbe ed i loro gambi provenienti dai siti di Paredones e Huaca Prieta, lungo le coste settentrionali del Perù, che finalmente hanno iniziato a «raccontare» delle abitudini alimentari dei peruviani che vivevano lungo le coste settentrionali del paese circa 6700 anni fa.

Attraverso il metodo del Carbonio 14, per stabilire la datazione dei reperti, e grazie ad approfondite analisi, gli studiosi hanno potuto anche scoprire alcune significative sorprese relative alla dieta degli abitanti di queste antiche città; che mangiavano quantità non particolarmente abbondanti di mais, dunque non quotidianamente, consumandolo in diversi modi. In un cartoccio, composto da un materiale che ancora non è stato possibile chiarire cosa sia, dopo averlo cotto su dei carboni o in dei forni di terra: probabilmente, già al tempo, un vero e proprio piacere per il palato, consumato come uno spuntino occasionale.

I ricercatori hanno evidenziato come un ritrovamento del genere obblighi gli archeologi a spostare indietro di diversi secoli il momento in cui il mais giunse in quelle aree; soprattutto, contrariamente a quanto comunemente pensato, è la testimonianza del fatto che in alcune zone il cereale sarebbe arrivato precedentemente alla ceramica e, dunque, le prime sperimentazioni sul mais come cibo furono totalmente indipendenti dall'introduzione delle tecniche per lavorare la creta, plasmandone manufatti.

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