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Marco Durante, ricercatore italiano, vuole ibernare i pazienti per curarli dal cancro

Portando l’organismo a una temperatura di 13/15 gradi centigradi, in uno stato chiamato “torpore sintetico”, la crescita tumorale rallenta e i tessuti sani diventano più resistenti alle radiazioni, aprendo le porte a interventi più incisivi ed efficaci.
A cura di Andrea Centini
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Al meeting annuale dell'Associazione Americana per l'Avanzamento delle Scienze (AAAS), appena conclusosi a Boston, un team di ricerca italiano ha presentato i primi, promettenti risultati di un trattamento innovativo per contrastare il cancro, basato su uno stato di ibernazione del paziente chiamato “torpore sintetico”. Gli studiosi, coordinati dal professor Marco Durante, direttore dell'Istituto di Trento per le applicazioni della fisica fondamentale (Tifpa) e uno dei massimi esperti mondiali di radioterapia, hanno condotto con successo alcuni esperimenti sui ratti, e sperano che entro una decina di anni si possa intervenire in maniera analoga anche sugli esseri umani.

L'obiettivo è indurre una sorta di ‘letargo' riducendo la temperatura corporea dei pazienti malati di cancro sino a 13/15 gradi centigradi; in questo stato, infatti, la crescita tumorale rallenta in maniera sostanziale o cessa del tutto, mentre le cellule sane e i tessuti diventano molto più resistenti alla radioterapia, poiché perdendo ossigeno non possono sviluppare i cosiddetti radicali liberi. Ciò consentirebbe ai medici di intervenire con dosi maggiori di radiazioni, inoltre si avrebbe il tempo e il modo per trattare anche i casi terminali, con metastasi diffuse in tutto l'organismo.

“Circa il 50 per cento dei malati di cancro si trova in uno stadio avanzato – ha sottolineato il professor Durante durante il meeting – e non c'è niente che possiamo fare per loro. Hanno metastasi multiple diffuse in tutto l'organismo”. Inducendo il torpore sintetico per almeno una settimana, come riporta la tv inglese BBC, l'obiettivo dichiarato dai ricercatori italiani, si darebbe ai medici la possibilità di impiegare tutte le risorse necessarie per liberare i pazienti dalla malattia, senza ucciderli con le radiazioni. “Il paziente si sveglia ed è libero dal cancro, è questa la nostra ambizione”, ha indicato con ottimismo lo scienziato italiano.

Al momento non è possibile mantenere in stato di ibernazione un essere umano, ma ingannando il cervello con determinati farmaci, come avvenuto nei ratti, potrebbe essere una strada percorribile entro pochi anni. Sono stati registrati casi in cui alcune persone sono sopravvissute a temperature rigidissime, ed è proprio partendo da queste esperienze che i ricercatori confidano negli esiti della tecnica. Il torpore sintetico non verrebbe impiegato solo per contrastare il cancro, ma anche per ibernare gli astronauti impegnati nei lunghi viaggi spaziali, proteggendoli così dai raggi cosmici. L'esplorazione di Marte, prevista entro i prossimi decenni, potrebbe essere il primo banco di prova.

[Foto di pexels]

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