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Mangiare di notte fa male alla salute: pericolo per il cuore e rischio diabete

Mangiare fuori orario influenza negativamente il nostro orologio biologico e fa impennare i trigliceridi nel sangue, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari e diabete.
A cura di Andrea Centini
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Mangiare di notte può incrementare il rischio di diabete e patologie cardiovascolari perché si influenza negativamente il nostro naturale orologio biologico di 24 ore. In altri termini, lo spuntino – o la spaghettata per i più ‘intraprendenti' – di mezzanotte sono tutto fuorché salutari. A determinarlo un team di ricerca dell'Università Autonoma Nazionale del Messico, che ha analizzato le variazioni nei livelli dei trigliceridi – i grassi – contenuti nel sangue dei topi in base all'orario dei ‘pasti'. Dai test in laboratorio è emerso che i topolini nutriti nel momento del riposo presentavano picchi di trigliceridi rispetto a quelli alimentati nelle ore di massima attività.

Per capire che si trattasse di un effetto nefasto del cosiddetto ritmo circadiano, l'orologio biologico che regola il nostro organismo, gli studiosi coordinati dal professor Ruud Bujis hanno rimosso dal cervello dei topi la componente che lo regola, scoprendo che senza di esso gli animali non presentavano alcuna impennata dei grassi quando si nutrivano la sera. I trigliceridi sono comunemente associati al rischio di diabete e importanti eventi cardiovascolari come l'infarto e l'ictus, per questa ragione lo studio messicano getta luce sulle potenziali conseguenze di una abitudine apparentemente innocua.

A rischiare di più, secondo i ricercatori, sono soprattutto le categorie di lavoratori a turni o notturni e chi viaggia spesso e subisce gli effetti nefasti del jet-lag, tutti soggetti i cui pasti sono fuori sincronia col regolare ritmo circadiano. “Il fatto che possiamo ignorare il nostro orologio biologico è importante per la sopravvivenza; possiamo ad esempio decidere di dormire durante il giorno quando siamo estremamente stanchi. Tuttavia, farlo spesso danneggerà la nostra salute a lungo termine, specialmente quando mangiamo nei momenti in cui dovremmo dormire”, ha sottolineato l'autore principale dell'indagine.

Quello pubblicato su Experimental Physiology non è il primo studio a portare sul banco degli imputati i pasti fuori orario; secondo una recente ricerca della David Geffen School of Medicine dell'Università della California mangiare di notte ridurrebbe la capacità di apprendimento e la memoria. Una ricerca della O'Donnell Brain Institute di Dallas e dell'Università della California (Irvine) ha invece dimostrato che mangiare fuori orario potrebbe addirittura favorire lo sviluppo del cancro alla pelle.

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