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LSD, micro dosi per migliorare concentrazione, umore e creatività: al via lo studio

Un team di ricerca della Buckley Foundation dell’autorevole Imperial College di Londra ha avviato una sperimentazione online per capire se micro dosi di LSD possono aiutare creatività, concentrazione e benessere psicologico. I partecipanti dovranno prepararsi autonomamente placebo e capsule con la sostanza psichedelica, da assumere secondo un piano mensile. Gli studiosi valuteranno gli effetti con test cognitivi e questionari online.
A cura di Andrea Centini
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Avviato il primo studio per comprendere se micro dosi di LSD (dietilammide-25 dell'acido lisergico) possono offrire un miglioramento della concentrazione e della creatività, oltre che aumentare il benessere psicologico di chi le assume. La peculiare indagine, organizzata da un team di studiosi della Beckley Foundation presso l'Imperial College di Londra, affonda le sue radici negli studi condotti sulla sostanza psichedelica dallo psicologo James Fadiman negli anni '60, tuttavia ha un risvolto molto attuale, dato che diversi manager della Silicon Valley hanno dichiarato di assumere queste micro dosi per migliorare concentrazione e produttività.

Capire come stanno esattamente le cose non è semplice, dato che stiamo parlando di una sostanza illegale in tutto il mondo, così gli scienziati guidati dal professor Balázs Szigeti hanno ideato una curiosa sperimentazione basata su internet. La ricerca, di tipo osservazionale, sarà innanzitutto “self-blinded”, cioè in auto-cieco, dove saranno gli stessi partecipanti a impacchettare sostanza e placebo da assumere nell'arco di un mese. Possono iscriversi al progetto (su questo sito) tutti i maggiorenni che conoscono l'inglese e che fanno già uso di queste micro dosi di LSD. Gli scienziati, infatti, non forniranno alcuna sostanza per il test (che dovrà essere reperita autonomamente), ma una guida per organizzare le capsule di gel dove inserire le micro dosi, oltre che un piano fatto di questionari e giochi online per valutare gli effetti della sostanza su condizioni psicologiche e funzioni cognitive.

Ma come faranno Szigeti e colleghi a monitorare i partecipanti e sapere cosa stano assumendo? Semplicemente, dopo la preparazione delle capsule di placebo ed LSD, esse dovranno essere inserite e mescolate in apposite confezioni, dalle quali attraverso un codice QR (consultabile via smartphone) gli scienziati potranno capire se il partecipante ha assunto il placebo o l'LSD. I limiti di una simile procedura sono molteplici, dato non c'è un controllo diretto sulle dosi da parte degli scienziati, inoltre i placebo auto-preparati non sono esattamente efficaci, ma gli studiosi sperano in un alto numero di partecipanti, così da ottenere un numero sufficiente di dati.

E se davvero le micro dosi di LSD offrissero dei vantaggi sotto il profilo della concentrazione e del benessere psicologico? Il rischio di pubblicizzare una sostanza illegale come benefica è molto alto, per questo Szigeti e colleghi sottolineano che non vogliono assolutamente incoraggiare la gente ad assumere la sostanza, bensì recuperare dati sufficienti per poter avviare ricerche ‘ufficiali' con case farmaceutiche. Recentemente un team di ricerca spagnolo del Center for Brain and Cognition presso l'Università Pompeu Fabra di Barcellona ha scoperto che l'LSD potrebbe avere dei benefici per le persone che soffrono di patologie mentali.

[Credit: geralt]

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