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L’Europa ha bandito l’insetticida thiacloprid, presunto “killer” di api

Sulla base dell’indagine condotta dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), la Commissione europea ha deciso di non rinnovare l’autorizzazione d’uso del thiacloprid. Si tratta di un insetticida neonicotinoide considerato rischioso per l’ambiente, la salute umana e quella delle api. Il bando legato alla carenza di dati.
A cura di Andrea Centini
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Api Credit: PollyDot
Api Credit: PollyDot

La Commissione europea, organo esecutivo dell'Unione Europea, ha deciso di non rinnovare l'autorizzazione d'uso del thiacloprid, un insetticida prodotto dalla Bayer potenzialmente dannoso per le api, la salute umana e l'ambiente. L'attuale autorizzazione scadrà nell'aprile del 2020; al termine di essa il prodotto non potrà più essere utilizzato nel campi coltivati dell'Unione Europea. La decisione è stata presa in seguito all'indagine dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), l'agenzia della UE che si occupa dei rischi associati alla catena alimentare. Nel caso specifico, l'EFSA ha rilevato una carenza di dati in merito al thiacloprid, e non ha potuto determinare gli effettivi rischi ambientali e sulla salute umana.

Alla luce di questa insufficienza di informazioni, la Commissione europea ha deciso per un principio di sicurezza di vietare l'uso dell'insetticida su tutto il territorio della UE, al termine dell'attuale autorizzazione. Il thiacloprid era comunque già finito nel mirino dell'agenzia europea, tanto che se ne obbligava l'uso solo nelle condizioni in cui non fosse possibile sostituirlo con altri prodotti. L'insetticida fa parte della famiglia dei neonicotinoidi, sostanze simili alla nicotina che aggrediscono il sistema nervoso degli insetti uccidendoli. Il problema è legato al fatto che essi non uccidono solo i parassiti (come afidi e aleurodidi nel caso del thiacloprid), ma possono essere dannosi anche per altri insetti, come appunto le api, i bombi, altri imenotteri e non solo. Non è un caso che gli insetticidi neonicotinoidi siano stati fortemente associati alla famigerata Sindrome dello spopolamento degli alveari o CCD (acronimo di Colony Collapse Disorder), una misteriosa moria che ha iniziato a interessare le api (Apis mellifera) a partire dal 2006.

Lo scorso anno la UE ha bandito altri tre insetticidi neonicotinoidi che hanno un principio d'azione molto simile a quello del thiacloprid, ovvero l’imidacloprid, il clothianidin e il tiamethoxam. I prodotti vietati nel 2018 possono essere utilizzati solo all'interno delle serre; la Francia ha esteso il divieto per tutti ovunque, anche al chiuso delle serre. Nelle colture e persino nel polline raccolto dalle api vengono rilevate concentrazioni sempre maggiori di neonicotinoidi, e a causa dei rischi che essi possono comportare anche vari stati degli Stati Uniti si stanno muovendo per bandirli e limitarli. Si ritiene inoltre che possano essere responsabili anche del crollo di alcune popolazioni di uccelli, proprio perché hanno ridotto in modo considerevole il numero delle loro prede naturali.

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