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L’essere umano è in media più grasso di un elefante (lo dice la scienza)

Misurando le concentrazioni di grasso corporeo di elefanti asiatici tenuti in cattività, un team di ricerca internazionale ha determinato che l’essere umano medio e in salute ha in proporzione una massa grassa superiore a quella dei pachidermi. Se infatti maschi e femmine di questa specie hanno in media, rispettivamente, una quantità di grasso corporeo dell’8,5 e del 10 percento, nella nostra si spazia dal 6 al 31 percento.
A cura di Andrea Centini
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Gli animali più grandi e pesanti sulla terraferma sono gli elefanti, i cui esemplari maschi riescono a raggiungere i 4mila chilogrammi nella specie asiatica e i 6mila in quella africana. Nonostante le dimensioni "abbondanti" dei maestosi pachidermi, in proporzione l'essere umano in salute ha in media una quantità di grasso corporeo superiore a questi splendidi animali. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università dell'Alabama di Birmingham e dello Smithsonian Conservation Biology Institute, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell'Università dell'Indiana di Bloomingtone e dell'Institute of Biological and Environmental Sciences dell'Università di Aberdeen (Scozia).

Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Daniella E. Chusyd, docente presso il Dipartimento di Scienze della Nutrizione e del Nutrition Obesity Research Center dell'ateneo americano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver misurato i livelli di grasso corporeo di decine di elefanti asiatici (Elephas maximus) presenti in alcuni zoo degli Stati Uniti e del Canada. I ricercatori si sono interessati al caso degli elefanti asiatici poiché si riteneva che il basso tasso di fertilità in essi riscontrati fosse in qualche modo collegato ai livelli di sovrappeso, superiori a quelli registrati negli animali selvatici. Ma sapere quanto grasso c'è effettivamente in un elefante non è facile da calcolare, per questo la professoressa Chusyd e i colleghi hanno messo a punto un curioso stratagemma, ovvero dando da mangiare ai pachidermi fette di pane bagnate nell'acqua pesante (del tutto innocua), nel quale è presente un isotopo dell'idrogeno chiamato deuterio. Attraverso analisi del sangue e la misurazione della concentrazione di deuterio è possibile ottenere un calcolo ragionevole della quantità di acqua e della massa grassa degli animali. Gli scienziati hanno coinvolto nello studio 44 esemplari, nove maschi e 35 femmine.

Dalle analisi è stato stimato che, in media, i maschi avevano leggermente meno grasso rispetto alle femmine, ovvero l'8,5 percento del peso corporeo contro il 10 percento. Gli esseri umani in salute hanno una media di massa grassa che va dal 6 al 31 percento, mentre il grasso corporeo delle femmine di elefante asiatico spaziano dal 2 al 25 percento. Tenendo presente che un uomo americano ha in media il 28 percento di grasso e una donna americana il 40 percento, gli scienziati hanno dimostrato che i pachidermi sono mediamente meno grassi della nostra specie. Chusyd e colleghi hanno inoltre scoperto che gli elefanti africani in cattività tendevano a percorrere tra 0,03 e 2,8 chilometri all'ora, mentre quelli selvatici camminano in media tra 0,01 e 1,15 chilometri ogni ora; pertanto gli scienziati hanno determinato che la causa dell'infertilità non era legata all'inattività e al sovrappeso. Erano proprio le femmine con meno grasso corporeo quelle con i tassi di fertilità inferiore. In base ad altri calcoli è stato determinato che un elefante potrebbe essere definito obeso con un tasso di grasso superiore al 14 percento, perché è quello associato a un'impennata di insulina nel sangue. I risultati dovranno tuttavia essere confermati da ulteriori e più approfondite indagini. I dettagli della ricerca “Adiposity, reproductive and metabolic health, and activity levels in zoo Asian elephant (Elephas maximus)” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Experimental Biology.

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