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Legame tra meteo e dolore confermato da uno studio: si soffre di più nei giorni umidi e ventosi

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici dell’Università di Manchester ha rilevato un’associazione statistica tra condizioni meteo e dolore sperimentato dai pazienti con patologie croniche come l’artrite. Nei giorni umidi, ventosi e a bassa pressione le probabilità di soffrire aumentano del 20%.
A cura di Andrea Centini
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Nei giorni più umidi, ventosi e freddi aumenta il rischio di provare dolore nei pazienti affetti da patologie croniche, alla stregua dell'artrite e dell'emicrania. Le probabilità di soffrire aumentano del 20 percento. Viene dunque confermata scientificamente (con alcuni limiti da non sottovalutare) la credenza popolare secondo la quale il meteo sarebbe in grado di influenzare il dolore sperimentato durante la giornata. A determinare l'associazione tra meteo e dolore è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Manchester, Regno Unito, che hanno collaborato con i colleghi del Dipartimento di Salute Pubblica e Ambiente presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine; dell'IBM Research di Haifa, Israele; della società informatica uMotif Limited di Londra e del Dipartimento di Anestesiologia, Farmacologia e Terapia presso l'Università della Columbia Britannica, Canada.

Gli scienziati, guidati dal professor William G. Dixon, docente presso il Centro di epidemiologia contro l'artrite – Centro accademico di scienze della salute dell'ateneo di Manchester, sono giunti alla loro conclusione dopo aver seguito 2.658 pazienti affetti da malattie croniche per un periodo di 15 mesi. I partecipanti, colpiti da condizioni come artrite, fibromialgia, emicrania, neuropatie e simili, hanno installato sul proprio smartphone un'applicazione sviluppata da uMotif Limited, azienda specializzata in software per il settore medico. Basandosi sui dati GPS del dispositivo, l'applicazione registrava con precisione le condizioni meteo di ogni giorno, alle quali i pazienti dovevano associare una descrizione sul dolore sperimentato. Il periodo di follow-up medio è stato di circa 6 mesi, durante i quali i partecipanti hanno compilato i questionari quasi ogni giorno.

Incrociando tutti i dati è emerso che nei giorni umidi, ventosi e a bassa pressione i pazienti avevano il 20 percento in più di probabilità di sperimentare il dolore. Nei giorni secchi era meno probabile che provassero dolore. La pioggia o la sola temperatura non erano invece associate a un maggior rischio di sofferenza. Come tutti gli studi di associazione, la ricerca condotta da Dixon e colleghi non presenta un rapporto di causa-effetto tra meteo e dolore, dunque la ricerca andrà confermata da indagini più approfondite, tuttavia i dati emersi sono statisticamente significativi. Del resto, come sottolineato dall'autore principale dello studio, “si pensa che il tempo influenzi i sintomi nei pazienti con artrite dai tempi di Ippocrate. Circa tre quarti delle persone che vivono con l'artrite credono che il loro dolore sia influenzato dal tempo”.

Secondo gli scienziati la ricerca potrà avere un impatto positivo per due ragioni: “Dato che possiamo prevedere il tempo, potrebbe essere possibile sviluppare una previsione del dolore conoscendo la relazione tra tempo e dolore. Ciò consentirebbe alle persone che soffrono di dolore cronico di pianificare le proprie attività, lasciando i compiti più difficili per i giorni in cui sono previsti livelli più bassi di dolore. Il dati forniranno anche informazioni agli scienziati interessati a comprendere i meccanismi del dolore, che alla fine potrebbero aprire la porta a nuovi trattamenti”, ha concluso il professor Dixon. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature – npj Digital Medicine.

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