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Le stelle cadenti di primavera illuminano i cieli italiani: come e quando vedere le Liridi

Tra il 15 e il 28 aprile di ogni anno i detriti lasciati dalla cometa C/1861 G1 Thatcher danno vita allo spettacolare sciame meteorico delle Liridi, il cui picco massimo, nel 2020, è atteso nella notte tra il 21 e il 22 aprile. Ecco tutto quello che c’è da sapere per non perdersi questo atteso evento astronomico.
A cura di Andrea Centini
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Meteore. Credit: NASA/JPL
Meteore. Credit: NASA/JPL

Nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 aprile potremo ammirare nel cielo (meteo permettendo) il picco massimo delle Liridi, le stelle cadenti di primavera. Lo sciame meteorico, originato dai detriti della cometa C/1861 G1 Thatcher, è il più spettacolare del mese e quest'anno sarà anche favorito dall'assenza della Luna, per la quale la fase di novilunio (Luna Nuova) è attesa per le 04:25 di giovedì 23 aprile. Il cielo sarà dunque totalmente privo della luminosità del satellite della Terra, naturalmente non propria ma riflessa dal Sole. A disturbare l'evento astronomico, tuttavia, potrebbe esserci il meteo, che risulta nuvoloso e piovoso su larga parte dello Stivale, con cieli sereni attesi principalmente sul Friuli Venezia Giulia e nella Sicilia meridionale. Ecco tutto quello che c'è da sapere sulla pioggia di Liridi.

Il nome dello sciame meteorico, come sempre, è associato al radiante del cielo dal quale le meteore sembrano originare, nel caso specifico quello “inquadrato” dalla costellazione della Lira. La vedremo sorgere poco dopo le 20:15 a Nord Est, appena al di sotto della costellazione di Ercole. Riconoscere la Lira sulla volta celeste non sarà complicato, dato che potremo fare riferimento alla brillante stella Vega, la quinta più luminosa in assoluto. Il picco massimo dello sciame meteorico sarà raggiunto nel cuore della notte, nelle primissime ore del 22 aprile, quando la costellazione si troverà molto alta nel cielo. Si tratta dunque di una condizione osservativa molto favorevole: all'assenza della Luna, infatti, si aggiunge il ridotto disturbo dell'inquinamento luminoso, che ha un impatto significativo (laddove presente) sugli eventi che si manifestano più vicini all'orizzonte.

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Per quanto affascinanti, le Liridi non sono spettacolari quanto le Perseidi, le famose “Lacrime di San Lorenzo” di agosto; presentano infatti uno ZHR (tasso orario zenitale) compreso tra 10 e 30 meteore, contro uno di 100. Ciò significa che potremo ammirare fino a una trentina di “fiammate” luminose nel cielo ogni ora. In realtà, come sottolinea l'Unione Astrofili Italiani (UAI), le Liridi possono dar vita anche a incredibili exploit, manifestandosi con una manciata di meteore al minuto, come avvenuto quasi 40 anni fa negli Stati Uniti. Dunque non è detto che non possano regalarci qualche sorpresa.

Come sempre, per ammirare al meglio il picco massimo di uno sciame meteorico si dovrebbero raggiungere luoghi isolati con poco inquinamento luminoso, alla stregua di una spiaggia o un prato in montagna, ma ci troviamo in piena emergenza coronavirus, dunque saremo obbligati a godere dello spettacolo astronomico da casa. Per chi ha una finestra o un balcone rivolti a Est, o ancora meglio un tetto accessibile, l'osservazione delle stelle cadenti potrebbe essere un ottimo e istruttivo passatempo, durante il quale si potrebbe anche tentare il riconoscimento di altri oggetti celesti.

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