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Le statine possono migliorare la sopravvivenza delle donne con cancro al seno triplo negativo

Mettendo a confronto gli esiti clinici di donne con carcinoma mammario triplo negativo trattate con statine e non trattate, un team di ricerca americano guidato da scienziati dell’Università del Texas ha determinato che nelle prime si evidenzia un significativo miglioramento nel tasso di sopravvivenza. Il carcinoma mammario triplo negativo è la forma più aggressiva e letale di cancro al seno e colpisce in prevalenza le donne giovani. I risultati dovranno essere confermati da studi più approfonditi.
A cura di Andrea Centini
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Le statine, farmaci di uso comune molto utilizzati per combattere il colesterolo, potrebbero essere armi estremamente preziose contro il carcinoma mammario triplo negativo, la forma di cancro al seno più aggressiva e letale. Così chiamato poiché poiché le cellule cancerose non presentano sulla superficie i recettori per estrogeni, progestinici e proteina HER2, il carcinoma mammario triplo negativo colpisce prevalentemente le donne giovani e rappresenta il 10-20 percento delle diagnosi totali. È così aggressivo proprio perché a differenza degli altri tumori alla mammella non mostra “bersagli” da poter colpire con terapie mirate. Medici e scienziati sono da tempo alla ricerca di opzioni di trattamento efficaci per le pazienti, e ora una speranza sembra giungere proprio dalle statine, farmaci a basso costo e molto diffusi che potrebbero offrire un miglioramento nel tasso di sopravvivenza.

A determinare che le statine possono essere efficaci contro il carcinoma mammario triplo negativo è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati dell'MD Anderson Cancer Center dell'Università del Texas, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Baylor College of Medicine, della School of Public Health and Health Profession dell'Università di Buffalo e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Kevin Nead, docente di Epidemiologia presso l'ateneo texano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente l'impatto dell'uso delle statine (accidentale o meno) nelle pazienti con diagnosi di cancro al seno triplo negativo. “C'è già un corpo di letteratura sulle statine e sul cancro al seno e i risultati sono stati incoerenti”, ha dichiarato il professor Nead in un comunicato stampa. “La ricerca precedente ha considerato il cancro al seno come una sola malattia, ma sappiamo che esistono molti sottotipi di cancro al seno e volevamo concentrare la nostra ricerca su questa forma particolarmente aggressiva di cancro al seno, che ha opzioni di trattamento efficaci limitate”, ha aggiunto l'esperto.

Analizzando statisticamente i dati delle cartelle cliniche nei database (SEER)-Medicare e Texas Cancer Registry (TCR)-Medicare di donne con età pari o superiore ai 66 anni con carcinoma mammario allo stadio I-III (istologicamente confermato tra il 2008-2015), gli scienziati hanno identificato circa 22.500 pazienti che avevano ricevuto una statina entro un anno dalla diagnosi oncologica. Mettendo a confronto gli esiti clinici tra le donne trattate con o senza statine, è emerso che quelle che avevano assunto il farmaco anti-colesterolo presentavano un miglioramento relativo del 58 percento "nella sopravvivenza specifica per il cancro al seno" e un miglioramento relativo del 30 percento "nella sopravvivenza globale", si legge nel comunicato stampa. Il follow-up mediano, hanno specificato gli esperti, è stato di 3,3 anni per la sopravvivenza specifica per il cancro al seno e di 4,4 anni per la sopravvivenza globale. Le statine sembravano essere più efficaci quando assunte dalle donne con un cancro al seno allo stadio iniziale. La sopravvivenza globale è stata migliorata soprattutto da una specifica classe di statine, ovvero quelle lipofile, come l'atorvastatina; la lovastatina; la fluvastatina; la L-statina; la simvastatina; e la pitavastatina.

“Sappiamo che le statine riducono la divisione cellulare del cancro al seno e aumentano la morte cellulare. Il nostro studio mostra che esiste un'associazione tra statine e risultati migliori nel carcinoma mammario triplo negativo, ed è ora di perseguire ulteriormente questa idea in uno studio prospettico”, ha aggiunto lo scienziato. I risultati, per quanto promettenti, dovranno infatti essere confermati da indagini cliniche più approfondite. I dettagli della ricerca “Association of statin use with clinical outcomes in patients with triple-negative breast cancer” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica specializzata Cancer.

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