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Le sigarette elettroniche fanno male alla salute: rischio infarto +55%, ma non solo

Ricercatori americani dell’Università del Kansas-Wichita hanno determinato che le sigarette elettroniche aumentano sensibilmente le probabilità di sviluppare gravi condizioni, come attacco cardiaco, ictus, depressione e malattia coronarica. Alcuni rischi permangono anche dopo aver isolato fattori noti come indice di massa corporeo, sesso ed età.
A cura di Andrea Centini
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Chi fuma le sigarette elettroniche ha il 56 percento di probabilità in più di avere un infarto; il 30 percento in più di avere un ictus; il 44 percento in più di sviluppare problemi circolatori e il doppio delle probabilità di manifestare depressione, ansia e altri disturbi psicologici. Lo ha determinato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università del Kansas-Wichita, che ha condotto uno degli studi di osservazione più approfonditi in grado di far emergere un'associazione tra problemi di salute e utilizzo delle cosiddette “e-cig”.

La ricerca. Gli scienziati, coordinati dal dottor Mohinder Vindhyal, assistente professore presso l'ateneo statunitense, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di oltre 96mila cittadini coinvolti nel “National Health Interview Survey”, uno studio coordinato dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC – Centers for Disease Control and Prevention). Tutti i dati sono stati raccolti nel 2014, nel 2016 e nel 2017 (l'indagine del 2015 non prevedeva domande sulle sigarette elettroniche) e sono stati messi a confronto con quelli degli utilizzatori di sigarette tradizionali – risultate le più dannose in assoluto – e quelli dei non fumatori.

Pericolo per la salute. Come indicato, chi utilizzava le sigarette elettroniche (occasionalmente o quotidianamente) rispetto ai non fumatori aveva una probabilità superiore del 56 percento di sviluppare un infarto, del 30 percento di ictus e circa del doppio di ansia e depressione. Quasi tutte le associazioni rilevate si sono mantenute dopo aver isolato fattori di rischio importanti quali età, sesso, indice di massa corporea, ipertensione e altro. Tenendo presenti questi fattori, il rischio di avere un attacco cardiaco per i fumatori di e-cig è risultato superiore del 34 percento; quello di malattia coronarica del 25 percento e quello di depressione e ansia del 55 percento. “Quando il rischio di infarto aumenta del 55% tra gli utenti di sigarette elettroniche rispetto ai non fumatori, non vorrei che i miei pazienti o i miei familiari le utilizzassero. Quando abbiamo scavato più a fondo, abbiamo scoperto che indipendentemente da quanto le si usa, quotidianamente o saltuariamente, si hanno ancora più probabilità di avere un attacco di cuore o sviluppare la malattia coronarica”, ha dichiarato il professor Vindhyal.

Risultati da confermare. L'analisi statistica ha fatto emergere i rischi maggiori per i fumatori di sigarette tradizionali, che avevano il 165 percento di probabilità in più di sviluppare un attacco cardiaco; il 94 percento in più di sviluppare la malattia coronarica e il 78 percento in più di avere un ictus rispetto ai non fumatori. Ciò nonostante le statistiche relative alle sigarette elettroniche rappresentano un campanello d'allarme da non sottovalutare. Va tuttavia tenuto in considerazione che quello condotto da Vindhyal e colleghi, per quanto approfondito, è stato un “semplice” studio di associazione, che non ha fatto emergere rapporti di causa-effetto. I risultati dovranno dunque essere confermati da indagini più approfondite. I dettagli della ricerca americana sono stati anticipati sul sito della American College of Cardiology, ma verranno presentati in seno alla conferenza del 18 marzo del 68° meeting annuale della ACC.

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