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Le sfere su Marte scatenano la fantasia degli ufologi

Non è la prima volta che si vedono oggetti “fluttuare” su Marte. La spiegazione è molto più emozionante delle fantasie di certi ufologi.
A cura di Juanne Pili
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Immagine Sol 1555 del rover Curiosity.

Gli "svistamenti" sulla superficie di Marte sono sempre stati tanti e variegati: si va dalle piramidi all'apparizione di curiose madonnine; più recentemente è stata avvistata anche una scimmia ragno.

Gli oggetti fluttuanti sono un altro caso interessante. Forse ricorderete il "cucchiaio volante" su Marte. In questi giorni è la volta della misteriosa sfera che fluttua sulla superficie del Pianeta rosso. L'immagine risale all'inizio dell'anno ed è stata immortalata dal rover Curiosity. Il caso del cucchiaio volante ci insegna come dei semplici giochi d'ombra e di luce possono farci apparire finte prospettive ed effetti di profondità.

Come si spiega una sfera del genere?

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Concrezione immortalata dal rover Curiosity nel 2014.

Gli stessi autori del cosiddetto "cucchiaio gigante" oggi scrivono di "sfere marmoree" quali nuovi segni di vita extraterrestre. I geologi hanno ben chiaro di cosa si tratta, non è nemmeno la prima volta che si vedono sfere del genere. Pensiamo a quella immortalata da Curiosity nel 2014.

Mirtilli marziani. Parliamo in sostanza di "Mirtilli marziani". Precisiamo che si tratta di un termine gergale con cui si indicano le concrezioni formatesi all'interno delle porosità delle rocce sedimentarie, tipiche dei laghi. Formazioni del genere sono state trovate infatti anche nei letti dei laghi terrestri. Questa ovviamente non può essere considerata la spiegazione definitiva. Ma è la migliore, in quanto ritenuta più probabile. Questo rende la caccia a segni di vita – anche solo in un lontano passato – più accattivante, incentivando le missioni future.

Segni di vita su Marte?

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"Mirtilli marziani" immortalati dal rover Opportunity nel 2004.

Andando a ritroso possiamo trovare sfere di questo tipo anche in immagini scattate dal rover Opportunity nel 2004. Questo significa che da più di 10 anni la Nasa raccoglie interessanti indizi di un lontano passato del Pianeta rosso, in cui l'acqua si trovava allo stato liquido e probabilmente esisteva un effetto serra in grado di preservare qualche forma di vita. Tuttavia ancora non sono state trovate prove concrete, ma indizi di questo tipo motivano sempre più gli scienziati dell'Agenzia spaziale a continuare a cercare.

Meglio andare a cercare di persona. Anche per questo non è da escludere una futura missione con equipaggio. Gli esseri umani infatti – nello stesso modo in cui riescono a vedere cose che non esistono in virtù della loro creatività – sono capaci anche di scoprire fenomeni che oggi macchine e intelligenze artificiali non riescono a cogliere.

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