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Le rane si sono evolute grazie alla scomparsa dei dinosauri

Attraverso un’approfondita analisi genetica è stato scoperto che l’88% delle specie di rane viventi deriva da tre lignaggi, sopravvissuti alla grande estinzione di massa che determinò la scomparsa dei dinosauri 64 milioni di anni fa.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca internazionale coordinato da studiosi dell'Università della California di Berkeley e dell'Università di Guangzhou (Cina) ha dimostrato che la maggior parte delle rane moderne discende da tre lignaggi sopravvissuti alla grande estinzione di massa del Tardo Cretaceo, quella che 64 milioni di anni fa determinò la scomparsa dei dinosauri non aviani. I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver sequenziato il DNA di 156 specie di rana e confrontandone i dati con quelli di altre 145, per un totale di 301 specie in rappresentanza delle 55 famiglie di anfibi anuri attualmente viventi.

Dalle analisi di 95 specifici geni è stato dimostrato che nove specie di rana su dieci oggi non sarebbero qui se non fosse avvenuta l'estinzione dei dinosauri a causa dell'asteroide Chicxulub, precipitato nell'omonimo cratere da impatto sotto la penisola dello Yucatan, in Messico. Questo perché, con la scomparsa dei ‘dominatori della Terra' dell'epoca, si resero disponibili numerosissime nicchie ecologiche che hanno favorito la radiazione dei sopravvissuti, come i mammiferi, che ben presto presero il posto dei grandi rettili. Probabilmente anche noi non saremmo qui se i dinosauri non fossero estinti.

La rana Hyla sanchiangensis discendente di uno dei tre lignaggi superstiti credit: Peng Zhang, Peng Zhang, Sun Yat-Sen University
La rana Hyla sanchiangensis discendente di uno dei tre lignaggi superstiti credit: Peng Zhang, Peng Zhang, Sun Yat-Sen University

Le rane del periodo K-Pg, ovvero quello a cavallo tra la fine del Cretaceo e l'inizio del Paleogene, sfruttarono principalmente la larga fioritura delle alte piante angiosperme, alberi che non solo fornirono riparo dai predatori terrestri, ma innescarono persino un nuovo processo riproduttivo, eliminando la fase di girino che obbligava le rane a tornare in acqua. Oggi il 50 percento delle specie di anfibi anuri si riproduce sulla terraferma deponendo semplicemente le uova, una strategia vincente sorta proprio in concomitanza con la colonizzazione degli alberi.

Secondo gli studiosi, guidati dai professori David Wake e Yan-Jie Feng, sopravvissero all'estinzione di massa una decina di gruppi di rana, ma soltanto tre (Hyloidea, Microhylidae e Natatanura) ebbero un tale successo da radiare negli habitat di tutto il mondo. Nonostante questa affascinante storia evolutiva e il superamento di eventi catastrofici, le rane moderne sono sempre più in pericolo, a causa dei cambiamenti climatici, dell'urbanizzazione e della proliferazione di una malattia provocata da un fungo, la chitridiomicosi, che ne ha portato moltissime specie sull'orlo della scomparsa. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

[Foto di saguari]

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