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Le inondazioni nel Nord Italia viste dallo spazio sembrano ferite

Un’immagine multi temporale catturata dai radar dei satelliti Sentinel-1 mostra le inondazioni provocate nel Nord Italia dallo straripamento del Po, ingrossato dalle incessanti piogge delle ultime settimane. A causa dei filtri utilizzati, le alluvioni sembrano vere e proprie ferite sulla Pianura Padana.
A cura di Andrea Centini
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Le indondazioni causate dalla piena Po nel Nord Italia Credit: Copernicus/ESA
Le indondazioni causate dalla piena Po nel Nord Italia Credit: Copernicus/ESA

Viste dallo spazio, le devastanti inondazioni scatenate dal Po nella Pianura Padana somigliano a vere e proprie ferite sull'Italia. L'effetto “squarcio”, esaltato da quelli che sembrano schizzi tinti di rosso sangue, è dovuto ai particolari filtri utilizzati per comporre l'immagine multi temporale diffusa dall'Agenzia Spaziale Europa, derivata dalla fusione di due scatti satellitari catturati il 13 e il 25 novembre. Nell'immagine finale si può osservare il lungo corso del fiume Po e dei suoi affluenti – di colore nero – che si snoda nella Pianura Padana; le aree urbane di Alessandria, Pavia e Milano sono presentate in bianco, mentre il rosso segnala le aree alluvionate dall'esondazione del fiume. Tantissime, come dimostrano le immagini diffuse dall'alessandrino e da altre regioni del Nord Italia.

A catturare la drammatica immagine sono stati i radar del satellite Sentinel-1 della missione Copernicus, avviata nel 2001 sotto l'egida dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della Commissione europea. I suoi “occhi” sono così sensibili che riescono a vedere attraverso l'oscurità, le nuvole e la pioggia, permettendo un monitoraggio del territorio con una precisione senza precedenti. Grazie a queste immagini, infatti, soccorritori e studiosi hanno una vista privilegiata che aiuta a comprendere meglio l'impatto dei fenomeni meteorologici (ma non solo) e la loro distribuzione. Ciò dovrebbe tradursi in un'azione più incisiva in termini preventivi e favorire la gestione delle emergenze, soprattutto in un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico come quello italiano.

La missione Copernicus – inizialmente conosciuta col nome di Global Monitoring for Enviroment and Security (GMES) – si avvale di diversi satelliti denominati Sentinel, ciascuno con le proprie prerogative. I satelliti Sentinel-1A e Sentinel-1B sono specializzati nel monitoraggio terrestre e oceanico.

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