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Le api comprendono la matematica e sanno fare addizioni e sottrazioni

Un team di ricerca australiano e francese ha dimostrato che le api comprendono l’aritmetica di base e sono in grado di fare addizioni e sottrazioni. Dopo uno specifico addestramento, 14 api libere riuscivano a calcolare matematicamente quale fosse l’entrata corretta di un labirinto per raggiungere l’acqua zuccherata.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Andrea Centini
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Le api da miele (Apis mellifera) comprendono la matematica e riescono a fare addizioni e sottrazioni. Si tratta dell'ennesima, straordinaria capacità svelata in questi operosi insetti; in precedenti studi avevano già dimostrato di comprendere il concetto di zero, inoltre, attraverso una incredibile e ipnotica danza, sono in grado di spiegare alle altre api dove si trovano i fiori col nettare.

Ricerca internazionale. A dimostrare che le api sanno fare l'aritmetica di base è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del laboratorio Bio-inspired Digital Sensing (BIDS) dell'Università RMIT di Melbourne (Australia) e del Centro di Biologia Integrativa dell'Università di Tolosa, Francia, che hanno collaborato con i colleghi dell'Università Monash. Gli scienziati, coordinati dal professor Adrian G. Dyer, docente presso l'ARC Centre of Excellence for Nanoscale BioPhotonics dell'ateneo di Melbourne, sono giunti a questa conclusione dopo sottoposto 14 api libere a un affascinante esperimento.

La ricerca. Dyer e colleghi hanno basato la propria indagine partendo dal presupposto che le api tendono a ritornare nello stesso posto dove trovano nutrimento ricco di zucchero. Per questo hanno predisposto uno speciale labirinto a Y, dove in un “braccio” era possibile ottenere acqua zuccherina, mentre nell'altro (in caso di risposta errata) veniva somministrata una sostanza amara. All'interno del labirinto c'erano forme di due colori diversi, dove il blu rappresentava l'addizione (+1) e il giallo la sottrazione (-1). I simboli all'entrata del labirinto fornivano l'input per calcolare la soluzione e determinare l'entrata corretta. Nell'arco di un centinaio di voli, condotti tra le 4 alle 7 ore, le api hanno iniziato a comprendere che in base alla disposizione dei colori era possibile calcolare in modo esatto quale fosse l'entrata esatta (destra o sinistra) per prendere l'acqua zuccherina e non il chinino amaro.

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Test approfondito. Per capire se le api stessero davvero facendo l'aritmetica per decidere dove entrare, gli scienziati hanno cambiato più volte le carte in tavola, fornendo nuovi calcoli e ovviamente spostando la posizione dell'entrata corretta. Ebbene, le api “addestrate” nel 64-72 percento dei casi continuavano a entrare nel compartimento con la sostanza deliziosa. Benché non si tratti di una percentuale elevatissima, essa è sicuramente superiore al 50 percento, che avrebbe suggerito una scelta completamente casuale.

I risultati. Sebbene il piccolo ‘cervello' delle api abbia meno di un milione di neuroni, con questo test gli scienziati hanno dimostrato che è in grado far cooperare memoria a lungo termine e memoria a breve termine; la prima è infatti necessaria per ‘conservare' le regole aritmetiche, la seconda per manipolare i numeri e trovare la soluzione per l'entrata corretta. Ma perché alle api serve l'aritmetica? Lo hanno spiegato gli studiosi: “Mentre il compito specifico dell'addizione/sottrazione potrebbe non essere direttamente evidente nell'ambiente naturale delle api, le abilità e la plasticità cognitiva necessarie per svolgere il compito aritmetico sono probabilmente vantaggiose dal punto di vista ecologico”. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances

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