Le 5 innovazioni scientifiche che ci cambieranno la vita
Il mondo in rapida trasformazione in cui viviamo ci presenta ogni giorno nuove strade da percorrere verso un futuro sempre più tecnologico. Orientarsi nella foresta delle innovazioni e delle scoperte scientifiche, per cercare di scoprire quale sarà la direzione che prenderemo, è cosa ardua: si può però cercare di comprendere, sulla base delle ricerche degli ultimi anni, cosa influirà maggiormente sulle nostre vite in futuro. Abbiamo selezionato alcune innovazioni – solo un assaggio di quello che ci aspetta – che a parer nostro avranno un peso determinante sulle nostre vite. Si tratta di un assaggio di quello che l’ “esploratore del futuro” può vivere dal 16 al 19 ottobre a Napoli, in Piazza del Plebiscito. Durante queste giornate, infatti, va in scena “Futuro Remoto”, manifestazione di divulgazione scientifica giunta alla sua ventinovesima edizione e che ogni anno conta circa 60.000 visitatori.
1. Stampare in tre dimensioni
Da tempo sono già una realtà, ma sono anche in costante miglioramento: peccato però che si tratti di una realtà non esattamente economica e, quindi, decisamente non alla portata di tutti. Diciamo che, mentre più o meno tutti abbiamo la possibilità di stampare su foglio da casa, non possiamo ancora dire lo stesso per il tridimensionale. Eppure si stampa in 3d in molti ambiti, da quello architettonico e ingegneristico, fino a giungere a quello sanitario dove è già possibile produrre pezzi di osso servendosi di resine speciali; una stampante 3d in assenza di gravità è presente sulla Stazione Spaziale Internazionale mentre future applicazioni dal punto di vista della ricerca potrebbero interessare settori come l’archeologia e la paleontologia, per l’integrazione e la ricostruzione di reperti.
Per un futuro non troppo remoto si prevede un abbattimento dei costi di questi dispositivi, con l’obiettivo di consentirne l’individualizzazione e la personalizzazione. Previsione largamente condivisa, pur tra le perplessità legate, ad esempio, al copyright, data l’incredibile possibilità dischiusa di poter stampare, uno strato dopo l’altro, qualunque cosa comodamente a casa propria, naturalmente con le “cartucce di stampa” necessarie per la creazione del prodotto finale.
2. Nuovi materiali
Ormai lo sappiamo da tempo: tra i materiali del futuro ci sarà sicuramente il grafene. Uno strato di atomi di carbonio a celle esagonali dallo spessore monoatomico che crea un materiale resistente e sottilissimo, quindi dagli usi pressoché illimitati. E se, con tutta probabilità, difficilmente ci troveremo ad avere a che fare con i mantelli dell’invisibilità che gli studiosi di diverse università stanno mettendo a punto grazie alle proprietà dei metamateriali, il grafene invece probabilmente invaderà le nostre vite del futuro: le applicazioni vanno, infatti, andranno dagli schermi di tablet, smartphone, computer e televisori fino alle carrozzerie delle auto e ai rivestimenti degli aerei, data l’eccezionale resistenza del “materiale delle meraviglie”. Passando per la struttura filiforme della fibra di carbonio, già molto usata in ambito sportivo per la sua leggerezza, si giunge all’aerogel isolante per tutte spaziali, ai materiali superflessibili per le costruzioni, alle plastiche del futuro che saranno non inquinanti: ad esempio, i ricercatori della Harvard University lavorano ad un materiale plastico ricavato dall’esoscheletro di alcuni insetti. Più green di così!
3. Un mondo che vuole respirare
Un futuro interamente rinnovabile è possibile e se oggi possiamo affermarlo il merito è sicuramente della ricerca scientifica e del suo grande contributo in questa direzione. Da una parte la geo- ingegneria studia ipotesi radicali per il contrasto al riscaldamento globale, dal catturare l’anidride carbonica al riflettere il Sole. Dall’altra le tecnologie disponibili nell’ambito delle energie rinnovabili oggi rendono possibile fare delle previsioni a medio termine e immaginare un mondo che potrebbe fare a meno dei combustibili fossili. L’ultimo rapporto di Greenpeace calcola che, entro il 2050, si potrebbe portare al 100% la frazione di energia elettrica proveniente da fonti pulite: forse è una stima ottimistica ma, quanto meno, ci rende comprensibile quanto le rinnovabili possano entrare a far parte delle nostre esistenze.
4. La medicina del futuro
Cellule staminali pluripotenti indotte per creare organi in laboratorio, terapia genica, protesi high-tech, organi artificiali in nuovi materiali, occhio bionico, diagnostica più precisa, terapie personalizzate: sono soltanto alcuni suggerimenti per immaginare come sarà il mondo della medicina tra qualche anno (e come sta già diventando). Ma la società occidentale in cui viviamo, che ha visto un vertiginoso allungamento della vita media nel giro di pochi anni, pone la medicina anche dinanzi a nuove sfide che riguardano, ad esempio, il Parkinson o l’Alzheimer. Al tempo stesso, i Paesi in via di Sviluppo nei Paesi in via di sviluppo si continua a lottare contro mali che, altrove, non costituiscono più una minaccia. Il premio Nobel per la Medicina è stato assegnato quest’anno proprio a tre scienziati che hanno scoperto farmaci in grado di contrastare parassitosi tra le più devastanti, tra cui la malaria: che sia un segnale dato dal mondo della ricerca per non dimenticare, comunque, di volgere sempre lo sguardo verso i più deboli?
5. Biglietti per Marte (e non solo)
A quanto pare, mentre le generazioni precedenti hanno assistito allo sbarco dell’uomo sulla Luna, quelle di poco future potranno vedere l’uomo camminare su Marte: la NASA ci spera e ci lavora, studiando il veicolo spaziale Orion in vista proprio dello sbarco sul Pianeta Rosso. Lì, in quel passaggio desolato, avranno luogo esperimenti, studi e ricerche ma, soprattutto, l’essere umano potrà soddisfare il suo istinto naturale per l’esplorazione che lo ha portato a conquistare l’intero globo terrestre e a spingersi già in numerosi avamposti spaziali.
Per i più comuni mortali (si fa per dire) che non faranno parte dei super-equipaggi in missione su Marte lo spazio potrebbe comunque spalancare le porte di un’esplorazione più modesta: quella del turismo spaziale. Qualche ricchissimo che ha già fatto voli in orbita per diletto, in realtà, esiste già: si può facilmente immaginare come i costi siano soltanto per tasche “importanti”. Ma il mercato potrebbe essere interessante (o almeno così devono pensarla, ad esempio, la Space Adventures Ldt. o la Virgin Galactic) e, magari, finire per essere incluso in quello che già oggi è il turismo di massa.