Le 5 bufale sulla sperimentazione animale
A causa del decreto legge 26/2014 che pone restrizioni eccessive alla sperimentazione animale (Sa) è scattato il primo stadio della procedura di infrazione da parte dell’Unione europea, in quanto tali limitazioni vanno contro la direttiva dell’Unione 2010/63. Del resto non sono mai mancate le lamentele da parte dei centri di ricerca italiani, che denunciavano quanto le limitazioni vigenti li penalizzassero rispetto ai colleghi europei. I falsi miti riguardo alla Sa non sono mai mancati, influenzando legislatori e governanti che in Italia hanno varato le restrizioni più dure d’Europa. E' stato così creato il portale Research4life allo scopo di fare informazione corretta sul tema, senza scadere nell’ideologia o nell’emotività.
1. Esistono farmaci non testati sugli animali
E’ difficile trovare farmaci non testati attraverso la Sa. Usare semplicemente le piastrine di Petri o addirittura cavie umane nel primo caso non può darci alcuna garanzia del funzionamento nell’Organismo, nel secondo porrebbe problemi etici facilmente intuibili.
2. I morti a causa dei farmaci sperimentati sugli animali
Marco Delli Zotti su Pro-test Italia mette in evidenza le fallacie di questa bufala che usa dati totalmente decontestualizzati:
Gli eventi avversi che si sono verificati e hanno causato il decesso della persona sono legati a comportamenti ignoti o bizzarri del farmaco o sono legati ad effetti conosciuti, legati alla farmacodinamica (ossia la modalità con cui agisce un farmaco) e che quindi i medici conoscono? Questi effetti collaterali sono dovuti ad un solo farmaco o a diversi farmaci? Quale popolazione è maggiormente interessata? Bambini, adulti o anziani? Da che malattie erano colpiti questi pazienti? Si trattava di pazienti in terapia cronica per determinate patologie degenerative o di pazienti che avevano assunto occasionalmente un farmaco?
3. L’uso improprio del termine “vivisezione”
Con questo termine si può indicare tutto ed il suo contrario, ma ai più passa la concezione più cruda: quella dell’animale sezionato vivo, dunque torturato. Si tratta invece di una pratica bio-medica sottoposta ad ampi controlli e restrizioni, che prevedono l’uso delle più moderne tecniche di anestesia ed analgesia.
4. Ebola creato dai vivisettori
C'è chi sostiene nei siti sensazionalisti che Ebola sia un virus creato dai vivisettori. Tutto nasce dal fraintendimento di un articolo del Sole 24 ore che cita il caso di una scimmia affetta da Reston virus, la quale non c’entra niente col virus di Ebola, nocivo nell’uomo.
5. La Sa è una pratica inutile
L’immagine è quella di ricercatori ignavi e anche un po’ sadici che sperimentano sugli animali a fini didattici. In realtà sono stati tanti ed importanti i traguardi raggiunti grazie alla sperimentazione animale che non sarebbero stati possibili in altro modo, come illustrato nell'articolo pubblicato dalla fondazione Veronesi. Vi si elencano numerosi esempi ed i rispettivi animali utilizzati come cavie. Tra questi il vaccino contro il Vaiolo, la scoperta degli anestetici locali, il primo trapianto di cornea, la dialisi renale e tanto altro. Quasi il 100% dei traguardi della Medicina si deve alla Sa. Oggi siamo ancora più vicini nell’aiutare chi ha subito lesioni al midollo spinale a tornare ad avere una vita normale, grazie anche a quelle scimmiette con gli elettrodi in testa che spesso vediamo condivise sui social network, in maniera del tutto decontestualizzata. Non fa eccezione il caso di Ian Burkhart, ragazzo semi-paralizzato che recentemente è riuscito di nuovo a muovere le mani, grazie ad un dispositivo in grado di mettere in contatto i suoi impulsi cerebrali con gli arti. Per maggiori approfondimenti consigliamo la lettura del nostro articolo.