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Le 10 nuove spettacolari specie appena scoperte: dal crostaceo ‘Quasimodo’, al pesce abissale

Il Collegio delle scienze ambientali e forestali dell’Università Statale di New York ha pubblicato la “Top Ten” delle specie più importanti e affascinanti appena scoperte. Tra esse, un pesce che vive nella Fossa delle Marianne, un coleottero che si aggrappa alle formiche e un protista trovato in un acquario di San Diego.
A cura di Andrea Centini
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Un orango in pericolo critico di estinzione, un pesce che vive negli abissi della Fossa delle Marianne e una pianta rarissima, della quale si conoscono appena cinquanta esemplari. Sono tre delle meravigliose specie recentemente scoperte e entrate nella “Top Ten” dell'autorevole College of environmental science and forestry (EFS), che ogni anno pubblica una classifica dei nuovi e più importanti organismi – sotto il profilo biologico ed ecologico – rintracciati sul nostro Pianeta. La Top Ten viene regolarmente diffusa il 23 maggio, in occasione della data di nascita del celebre botanico e naturalista svedese Carlo Linneo, il fondatore della moderna classificazione scientifica. Ecco l'elenco delle specie.

Orango di Tapanuli

Grazie ad approfonditi studi genetici condotti sugli oranghi, i ricercatori hanno scoperto che in una remota regione di Sumatra c'è una popolazione geneticamente distinta dalle due specie già note, l'orango di Sumatra (Pongo abelii) e l'orango del Borneo (Pongo pygmaeus). La nuova specie, chiamata Pongo tapanuli per via del distretto in cui è stata scoperta, è composta da soli 800 esemplari distribuiti in un'area di appena mille metri quadrati e fortemente frammentata. Per questo l'orango di Tapanuli è considerato la grande scimmia più vicina all'estinzione.

Credit: ANDREW WALMSLEY
Credit: ANDREW WALMSLEY

Pesce lumaca delle Marianne

A circa 8mila metri sotto la superficie dell'acqua, negli abissi della Fossa delle Marianne – dove si trova il punto più profondo in assoluto – è stata scoperta una nuova specie di pesce, chiamato pesce lumaca delle Marianne (Pseudoliparis swirei). Appartenente alla famiglia Liparidae, è lungo appena una ventina di centimetri, ha una colorazione traslucida tendente al rosa e si nutre di piccoli crostacei. Nessun pesce vive più in profondità di questo "re degli abissi".

Sciaphila sugimotoi

Scoperta in Giappone in due località dell'isola di Ishigaki, la pianta Sciaphila sugimotoi è una “micoeterotrofa”, cioè trae il proprio sostentamento da un fungo – del quale è simbionte – e non dalla fotosintesi come la maggior parte delle altre piante. Il suo fiore delicato di colore viola fiorisce soltanto a settembre e ottobre. Lo scopritore, il dottor Takaomi Sugimoto da cui deriva il nome della pianta, ha individuato in tutto soltanto una cinquantina di esemplari, per questo Sciaphila sugimotoi è fortemente minacciata.

Credit: TAKAOMI SUGIMOTO
Credit: TAKAOMI SUGIMOTO

Coleottero Nymphister kronaueri

Questo piccolo coleottero replica esattamente la forma e le dimensioni dell'addome delle formiche Eciton mexicanum, alle quali si aggancia per farsi trasportare da una zona e l'altra. È lungo appena 1,5 millimetri, e quando aderisce al suo ‘mezzo di trasporto' sembra che quest'ultimo abbia due addomi.

Credit: D. KRONAUER
Credit: D. KRONAUER

Batteri “Capelli di Venere”

Nei pressi del vulcano sottomarino Tagoro (Isole Canarie) è sorta una colonia di batteri che forma un tappeto di sostanza bianca filamentosa, per questo gli scienziati hanno deciso di chiamare i microorganismi “capelli di Venere”. Hanno occupato un nuovo ambiente creato dall'intensa attività del vulcano; nel 2011 aumentò la temperatura dell'acqua, si ridusse l'ossigeno e venne rilasciata tantissima anidride carbonica.

Credit: MIQUEL CANALS, UNIVERSITY OF BARCELONA, SPAIN
Credit: MIQUEL CANALS, UNIVERSITY OF BARCELONA, SPAIN

Coleottero Xuedytes bellus

Nella grotta Du'an sita in Cina Meridionale è stato scoperto un piccolo coleottero lungo meno di un centimetro. Xuedytes bellus, questo il suo nome scientifico, ha appendici molto allungate, è cieco e non vola. Il nome “bellus” è stato scelto dagli scienziati per la sua elegante bellezza.

Credit: SUNBIN HUANG AND MINGYI TIAN
Credit: SUNBIN HUANG AND MINGYI TIAN

Albero Dinizia jueirana-facao

Appartenente alle leguminose, l'albero Dinizia jueirana-facao raggiunge un'altezza di 40 metri, un peso di 60 tonnellate e produce frutti enormi lunghi mezzo metro. Se ne conoscono appena 25 esemplari, metà dei quali all'interno della Reserva Natural Vale di Espirito Santo, in Brasile. Per quanto imponente, questa specie appena scoperta è più piccola della variante amazzonica.

Credit: GWILYM P. LEWIS
Credit: GWILYM P. LEWIS

Anfipode “Quasimodo”

Lungo appena 5 centimetri, l'Epimeria quasimodo è un anfipode – un ordine di crostacei – che vive nell'Oceano Antartico. È stato chiamato come il personaggio creato da Victor Hugo per la sua pronunciata ‘gobba'. Lo hanno scoperto grazie ad analisi morfologiche e del DNA; i ricercatori erano convinti di conoscere tutte le specie di anfipodi glaciali, ma ‘quasimodo' era sfuggito alla classificazione.

Credit: CÉDRIC D'UDEKEM D'ACOZ, COPYRIGHT ROYAL BELGIAN INSTITUTE OF NATURAL SCIENCES
Credit: CÉDRIC D'UDEKEM D'ACOZ, COPYRIGHT ROYAL BELGIAN INSTITUTE OF NATURAL SCIENCES

Protista Ancoracysta twista

I protisti sono organismi eucarioti che non possono essere considerati né piante, né animali né funghi. Ne è stato scoperto uno completamente nuovo – chiamato Ancoracysta twista – in un acquario di San Diego, in California. Il protista è un predatore dotato di flagello che sfrutta microscopici arpioni per catturare altri protisti. L'origine geografica in natura non è nota.

Credit: DENIS V. TIKNONENKOV
Credit: DENIS V. TIKNONENKOV

Leone marsupiale estinto

Tra le nuove specie scoperte incluse nella Top Ten della ESF ce n'è anche una estinta. Si tratta di un leone marsupiale chiamato Wakaleo schouteni e vissuto oltre 20 milioni di anni fa in Australia. Aveva le dimensioni di un cane husky siberiano e trascorreva parte del suo tempo nascosto tra gli alberi. I suoi denti suggeriscono che non mangiava solo carne, ma che la specie fosse onnivora.

Credit: Anna Gillespie
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