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La Via Lattea così non l’abbiamo mai vista: il suo cuore è uno spettacolo ‘pirotecnico’

L’immagine, che abbraccia un’area di mille anni luce di lunghezza per 500 di altezza, è stata ottenuta dalla potentissima rete di radiotelescopi MeerKAT, appena inaugurata in Sudafrica. Nel ‘fiammeggiante’ panorama spaziale si possono osservare i misteriosi filamenti e i resti delle supernovae attorno a Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio che domina il centro della Via Lattea.
A cura di Andrea Centini
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Credit: SARAO
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L'immagine più definita e ricca di dettagli del centro della nostra galassia, la Via Lattea, è stata ottenuta grazie a una potentissima rete di radiotelescopi appena entrata in funzione. Il fotogramma, che appare come una sorta di spettacolo pirotecnico, deriva dall'elaborazione dei dati raccolti dalle 64 antenne paraboliche – da 13,5 metri di diametro ciascuna – che formano la rete “MeerKAT”, dislocata nella regione semi-desertica del Karoo, nel Sudafrica settentrionale.

Ma cosa mostra esattamente lo ‘scatto'? Si tratta di un'area di ben mille anni luce di lunghezza per 500 di altezza, quella che abbraccia Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio – con una massa da 4 milioni di soli – situato al centro della Via Lattea. Nell'immagine catturata dal MeerKAT (suricato, dal nome delle simpatiche manguste che popolano il deserto del Karoo) il buco nero è posizionato nella porzione più bianca. I colori ‘fiammeggianti' sono legati alla potenza delle emissioni radio, dalle onde più deboli in giallo-arancio alle più luminose in bianco. Tra le caratteristiche più affascinanti di questo enigmatico panorama spaziale vi sono i filamenti magnetizzati, la cui esistenza è nota sin dagli anni '80 del secolo scorso ma dei quali non se ne conosce l'esatto significato. Nell'immagine si può osservare l'origine di alcuni di essi e anche avere una visione più chiara dei resti di supernovae – esplosioni stellari – catalogati nella regione.

Credit: SARAO
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A incensare le lodi del primo lavoro della rete MeerKAT vi è il professor Farhad Yusef-Zadeh della Northwestern University di Evanston, Illinois, uno dei massimi esperti mondiali dei filamenti. “Questa immagine è notevole, ha una tale chiarezza. Mostra così tante caratteristiche mai viste prima, incluse le fonti compatte associate ad alcuni dei filamenti, che potrebbero fornire la chiave per decifrare il codice e risolvere questo enigma che dura un trentennio”, ha dichiarato il docente.

L'obiettivo del centro galattico è stato una scelta “ovvia” per il capo scienziato del South African Radio Astronomy Observatory (SARAO), il dottor Fernando Camilo, che ha presentato l'immagine in seno all'inaugurazione internazionale del MeerKAT. Del resto, ha spiegato Camilo, il centro della Via Lattea è “unico, visivamente sorprendente e pieno di fenomeni inspiegabili”, oltre che difficile da ‘fotografare' con un radiotelescopio.

Perché una usare una rete di radiotelescopi e non telescopi ottici per ottenere un'immagine? Il motivo risiede nel fatto che il centro della nostra galassia, distante 25mila anni luce da noi e posizionato dietro alla costellazione del Sagittario, è completamente coperto da una nube di polveri e gas, e l'unico modo per vederci attraverso è con strumenti di questo genere, oltre che con quelli che operano nei raggi X e negli infrarossi. Questo panorama è solo un antipasto di ciò che potrà offrire il MeerKAT nei prossimi anni, dato che presto sarà integrato in un progetto internazionale molto più ampio chiamato Square Kilometre Array (Ska), un'immensa rete di radiotelescopi e telescopi realizzata anche grazie alla partecipazione dell'Italia.

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