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La trigonometria inventata dai babilonesi, non dai Greci: lo svela una tavola di 3.700 anni

Grazie all’analisi approfondita di un’antichissima tavoletta d’argilla conosciuta col nome di Plimpton 322, ricercatori australiani hanno determinato che furono i Babilonesi gli inventori della trigonometria. La utilizzavano per costruire palazzi e canali d’irrigazione.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca dell'Università del Nuovo Galles del Sud (Australia) ha determinato che i primi inventori della trigonometria non furono i Greci, bensì i babilonesi, che avrebbero “superato” i colleghi matematici – in realtà principalmente astronomi, geometri e geografi – di un migliaio di anni. I ricercatori, coordinati dal dottor Daniel Francis Mansfield, ricercatore presso la Scuola di Matematica e Statistica dell'ateneo di Sydney, sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato a fondo uno straordinario reperto, la tavoletta d'argilla conosciuta col nome di Plimpton 322.

Rinvenuta nell'Iraq meridionale agli inizi del XX secolo dal celebre diplomatico, romanziere e antiquario americano Edgar Banks, figura che in parte ispirò il personaggio di Indiana Jones, essa è rimasta un vero e proprio enigma per un centinaio di anni, fin quando Mansfield e colleghi non hanno determinato la sua effettiva funzione di tavola trigonometrica. Ai babilonesi sarebbe servita per calcoli di urbanistica, dalla costruzione di palazzi e templi a quella dei canali di irrigazione. Poiché si ritiene abbia circa 3.700 anni (sarebbe stata realizzata tra il 1822 e il 1762 avanti Cristo), ciò significa mille anni in più rispetto a quella elaborata dall'astronomo Ipparco di Nicea. Lo studioso greco, che costruì la propria tavola nel secondo secolo avanti Cristo, sino ad oggi è stato indicato come il padre della trigonometria, ovvero della parte della matematica che si occupa della “risoluzione del triangolo” attraverso le funzioni trigonometriche, come il seno e il coseno.

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La caratteristica peculiare della tavoletta babilonese, caratterizzata da simboli cuneiformi disposti su quattro colonne e quindici righe, si basa su un sistema di numerazione sessagesimale con una trigonometria “semplificata”, non legata ad angoli e cerchi, ma alle proporzioni. “È un lavoro matematico affascinante e di grande genialità”, hanno sottolineato i ricercatori australiani. Probabilmente incompleta, poiché si ritiene avesse 38 righe e non 15 in origine, la tavoletta presenta un sistema così accurato e semplificato che potrebbe “aprire nuovi scenari nella moderna ricerca matematica e nel suo insegnamento”, come ha sottolineato il dottor Norman Wildberger, tra gli studiosi coinvolti nell'indagine. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Historia Mathematica.

[Immagini di UNSW/Andrew Kelly]

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